Appello

"I canili arrancano tra sovraffollamento, costi e carenza di personale"

Il grido d'allarme dei volontari del rifugio Paquito: "Alcune persone poi prendono in custodia cani senza avere reale amore e possibilità e li gestiscono in modo vergognoso"

"I canili arrancano tra sovraffollamento, costi e carenza di personale"
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«Canili e associazioni sono pieni oltre il limite: lo sapevamo che sarebbe successo ma la maggior parte di noi ha fatto finta di niente. Le leggi poi continuano a stare dalla parte di chi è in torto e si comporta male verso gli animali». Non ha mezze misure Elisa Lucca, che parla a nome dei volontari al canile rifugio Paquito, che ora ospita 67 cani.

La situazione

Se da un lato procedono a un buon ritmo le adozioni, il settore sta affrontando una crisi di cui responsabili e volontari parlano da tempo e che coinvolge il lavoro che devono fare le istituzioni verso buon senso e benessere animale. «Ci fanno piacere i recenti sequestri nel Novarese come a Borgo Ticino - continua Lucca - a forza di segnalazioni l'Asl è intervenuta: spero non siano casi isolati, ma che le autorità si stiano rendendo conto della gravità di alcune situazioni».

«Strutture come la nostra - prosegue la riflessione della volontaria - arrancano per gli alti numeri degli animali ospiti e i costi di gestione, alcune persone poi prendono in custodia cani senza averne reale amore e possibilità e li gestiscono in modo vergognoso. Le normative spesso sono palliativi e non si fa leva sulla cultura di prendere un cane solo se è nelle condizioni di farlo. Noi trasmettiamo una serie di informazioni durante le adozioni, ci domandiamo se altri siano così attenti nell'interesse dei cani. Ancora oggi nel 2023, nonostante le numerose campagne e le tante nozioni su Internet, qualcuno non fa sterilizzare gli animali. Non capiamo perché le istituzioni non prevedano un fondo economico di aiuto per la fasce deboli della popolazione. Nei canili in sovrannumero, il nostro per ora non lo è comunque, si rischiano adozioni in modo troppo veloce per "fare spazio", ma senza i corretti requisiti. Lo vogliamo capire che un cane non è un pacco o un oggetto, ma un essere vivente? Lavorare in modo serrato non è mai positivo e non si può lasciare sulle spalle di volontari servizi importanti come la gestione di creature che hanno un cuore e tante esigenze».

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