Il personaggio

Il sogno di Angelica: fra pallavolo e magia

La bellinzaghese Miglio, classe 2007, ha fatto un camp per affinare l'arte delle carte

Il sogno di Angelica: fra pallavolo e magia
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La magia è ovunque, anche nel mondo reale, perfino a Bellinzago: Angelica Miglio, classe 2007, è infatti una giovane maga bellinzaghese che, senza bisogno di una bacchetta e di un abito sfavillante ma con oggetti semplici come un mazzo di carte, è in grado di lasciare a bocca aperta grandi e piccini.

La sua intervista

Com’è nata la tua passione per la magia?
«Fin da piccola ho sempre guardato le trasmissioni televisive dei maghi e provavo a ripetere i loro trucchi con le carte di mia nonna. Poi in quarta elementare ho preso il kit del piccolo prestigiatore e ho iniziato seriamente ad interessarmi alla magia, guardando anche molti video del mago Jack Nobile. Il mio primo mazzo di carte è arrivato in regalo in prima media e da lì ho deciso di studiare e provare ad esibirmi: il mio debutto è stato ad un matrimonio nel 2021 ed ora mi chiamano spesso per animare le feste dei bambini».
So che sei andata anche ad un camp di magia. Cosa ti ha lasciato?
«Ci sono andata sia quest’anno sia l’anno scorso. È a Canazei e vi partecipano maghi importanti. La cosa bella è stata, oltre ad aver avuto l’occasione di imparare molto, che mi ha permesso di conoscere ragazzi da tutta Italia e di continuare comunque a coltivare la mia passione per la pallavolo: il camp dura una settimana e le giornate sono un misto di attività magiche e sportive».
Qual è la cosa che ti piace di più della magia?
«Le carte; mi permettono di fare tanti trucchi diversi. Ci ho preso talmente tanta confidenza che spesso inizio a fare un gioco senza neanche dover pensare a quale sto facendo, mi viene naturale».
Come ti vedi tra qualche anno?
«Il mio sogno sarebbe riuscire ad arrivare in serie A con la squadra di pallavolo e, al contempo, avere la possibilità di fare spettacoli di magia ed eventi, proprio come i grandi illusionisti che seguo».
Se qualcuno volesse iniziare un percorso come il tuo, cosa consiglieresti?
«La chiave è la formazione: appoggiarsi ad una scuola è fondamentale. Io sono partita praticamente da zero, ma la mia forza di volontà e lo studio mi hanno portata dove sono ora».

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