Iniziativa

Inclusione sociale dei detenuti a Novara: siglato protocollo di intesa

"Si impiegano risorse umane nella cura della città ma soprattutto si attua un’ulteriore forma di giustizia riparativa”

Inclusione sociale dei detenuti a Novara: siglato protocollo di intesa
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E’ stato firmato, venerdì 17 febbraio, il “Protocollo d’intesa per la realizzazione di percorsi di inclusione sociale dedicati al recupero del patrimonio ambientale, del decoro urbano, dell’edilizia sociale attraverso il coinvolgimento di soggetti detenuti”. Il Protocollo è stato siglato da Comune di Novara (sindaco Alessandro Canelli), Casa Circondariale di Novara (Rosalia Marino), Magistratura di Sorveglianza (Marta Criscuolo), Ufficio distrettuale di esecuzione penale esterna (Francesca D’Aquino), Assa SpA (Alessandro Battaglino), Agenzia territoriale per la Casa del Piemonte Nord (Marco Marchioni).

Le finalità

Obiettivo del Protocollo è quello di coinvolgere i soggetti detenuti presso la Casa Circondariale nello sviluppo di progetti e di azioni volte al recupero del patrimonio ambientale e del decoro urbano della città, alla manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici del Comune e di quelli di proprietà di Atc da destinarsi all’edilizia sociale per le persone in particolare stato di bisogno.

“Il Protocollo che firmiamo oggi – spiega il sindaco di Novara Canelli – è uno strumento attraverso il quale innanzitutto si potranno impiegare risorse umane nella cura e nel decoro della città, ma costituisce soprattutto un’ulteriore sperimentazione di quelle forme di “giustizia riparativa” su cui il Comune di Novara sta lavorando da diversi anni, grazie al prezioso supporto del Centro Giustizia Riparativa e delle associazioni che aderiscono a questo percorso. Azioni di tipo curativo peraltro ampiamente previste dall’ordinamento penitenziario”.

“La città di Novara – aggiunge la direttrice della Casa circondariale Marino - porta avanti questo progetto dal 2005; con il territorio ci sono sempre stati ottimi rapporti di collaborazione, tant’è che negli anni il progetto si è affinato sempre più con una duplice valenza: da una parte la restituzione sociale sul territorio e dall’altra i benefici che il territorio ne trae. La Casa circondariale si occupa anche della selezione del personale sottoponendola poi all’approvazione del Magistrato di sorveglianza e con la vigilanza della Polizia penitenziaria”.

“Un progetto partito come semplice recupero urbano del patrimonio ambientale, crescendo e potenziandolo negli anni con l’attuale partecipazione attiva di Assa e Atc – dichiara il Magistrato di Sorveglianza Criscuolo – Da una parte consentiamo ai detenuti di condurre un’attività riparativa rendendosi utili e creando successivamente le premesse per un reinserimento nella società con il vantaggio, per i firmatari del protocollo, di avere a disposizione nuova forza lavoro”.

“A parte l’importante finalità sociale del progetto – aggiunge l’assessore alle Politiche sociali Luca Piantanida – con una possibilità di riscatto per i detenuti, la città dispone di risorse umane che possono dare una grossa mano alla comunità, magari proprio con Atc, sistemando quegli spazi sempre più richiesti per adibirli ad alloggi a coloro che possono beneficiare delle case popolari”.

“Un ulteriore passaggio – aggiunge Marchioni, presidente di Atc Piemonte Nord – nell’ambito dell’operatività dell’azienda che gestisce alloggi di edilizia residenziale pubblica. E, parallelamente, anche la possibilità di una formazione professionale che, a queste persone, potrà servire in futuro quando usciranno dal carcere. Un circolo virtuoso che mi auguro possa essere poi replicato in altre realtà del nostro territorio”.

“Novara ha una grande peculiarità – conclude Battaglino, direttore di Assa – ossia la profonda attenzione in ambito di verde urbano e decoro urbano. L’apporto dei detenuti in tale ambito è essenziale. Stiamo lavorando anche per metterli nelle condizioni di mantenere quelle certificazioni che avevano prima dell’ingresso in carcere, rinnovando i loro titoli”.

Gli interventi che verranno programmati avranno cadenza settimanale e coinvolgeranno un numero massimo di 8 detenuti.

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