Tradizione

Inizia la vendemmia: cala la quantità di vino prodotto, ma non la qualità

Per Coldiretti nonostante tutto questa sarà un'ottima annata per il vino della provincia

Inizia la vendemmia: cala la quantità di vino prodotto, ma non la qualità
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Inizia la vendemmia in tutto il Piemonte e anche nel Novarese: secondo gli esperti di Coldiretti quest'anno saranno ridotte le quantità di vino prodotto ma non la sua qualità.

Nelle zone più a nord il vino sarà eccellente

Il mese di settembre coincide con l’inizio della vendemmia. L’avvio vero e proprio è avvenuto questa settimana dopo che nei giorni precedenti in alcune zone sono state raccolte piccole partite utili alle basi dello spumante. La situazione ad oggi indica una vendemmia con uve molto sane visto l’andamento climatico estremamente asciutto e la pochissima grandine caduta nel periodo estivo. Secondo Coldiretti Novara Vco, nelle zone verso il nord delle due province, dove vi è stato qualche temporale estivo che ha portato benefici, la vendemmia si prospetta davvero eccellente. Nelle aree dove è piovuto meno le uve si presentano sempre molto belle ma decisamente più asciutte e leggere.

I nemici giurati dei viticoltori sono siccità e Popillia japonica

Se da un lato però la qualità dovrebbe essere di livello molto alto, la grande siccità e i danni provocati da insetti e parassiti (specialmente la Popillia Japonica) hanno fatto calare notevolmente la quantità di uva raccolta che in alcuni casi potrebbe far registrare una diminuzione anche del 50%. Per valutazioni più dettagliate della perdita produttiva, però, i calcoli si potranno fare soltanto a fine vendemmia. "Si auspica comunque un cambio di clima - proseguono da Coldiretti - che viri verso situazioni più autunnali ovvero con più escursione termica fra giorno e notte. Inoltre la speranza di qualche altra pioggia potrebbe giovare soprattutto per i Nebbioli da invecchiamento. Le zone delle province più a ridosso dell’alta collina, verso le montagne, hanno potuto beneficiare di qualche pioggia saltuaria e pertanto il danno della siccità è piuttosto limitato. Nei vigneti delle aree più verso la pianura si ha una incidenza sensibile del danno per siccità, che consiste in alcune zone anche nel disseccamento di parte dei grappoli, su varietà precoci come Vespolina e Croatina, ma anche le uve che vanno a maturazione hanno risentito della condizione climatica portando ad una sensibile riduzione della grandezza dell’acino e quindi del peso. Il vitigno Nebbiolo ha dimostrato una maggiore resistenza ed adattamento alla stagione. Nei vigneti più vecchi, infine, l’incidenza è minore rispetto a vigneti più giovani".

Il punto con Coldiretti e gli esperti del territorio

“Abbiamo iniziato con la vendemmia in questi giorni, partendo con i rosati e i rossi come Nebbiolo e Vespolina, mentre per il Ghemme incominceremo più tardi – afferma Marco Ioppa dell’azienda vitivinicola Ioppa di Romagnano Sesia – La siccità ha influito decisamente sul nostro raccolto: a luglio la situazione era complessa, poi fortunatamente ci sono stati alcuni temporali che hanno giovato alle viti. Ci sarà un calo ma la qualità dovrebbe essere buona”. “Le punte elevate di caldo in luglio e la grande siccità hanno accelerato parecchio il ciclo vegetativo, anticipando la raccolta – commentano il Presidente di Coldiretti Novara-Vco Sara Baudo e il Direttore Francesca Toscani – Inoltre la presenza sempre più costante e pericolosa della Popillia Japonica ha creato diversi disagi ai viticoltori. Nonostante queste problematiche la buona notizia è che si prospetta un’ottima annata per quanto riguarda la qualità dei vini”.

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