La bocciofila oleggese è rimasta senza sede: «Dopo 52 anni niente più attività»

La Curia ha venduto l’immobile alcuni mesi fa ma in realtà il locale chiuso ha bisogno di manutenzione e in ogni caso non sarebbe stato più agibile

La bocciofila oleggese è rimasta senza sede: «Dopo 52 anni niente più attività»
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Quando le temperature si abbasseranno e ci si metterà anche il brutto tempo allora sarà, purtroppo, tutto finito. La Bocciofila oleggese è rimasta senza uno spazio al chiuso dove poter stare per affrontare comunque in compagnia l’inverno e questi autunnali saranno gli ultimi giorni in cui gli oleggesi potranno ritrovarsi.

La bocciofila oleggese è rimasta senza sede

La Bocciofila ha sempre usufruito dello spazio all’aperto e della struttura chiusa al di sopra su concessione della Curia, che ne era proprietaria, in via Antica Costa dei Mazzeri. La Curia ha venduto l’immobile alcuni mesi fa. E questo sarebbe il problema, ma in realtà alle spalle ve ne è un altro: il locale chiuso ha bisogno di manutenzione, causa muffa e umidità e in ogni caso non sarebbe stato più agibile.

Tanto più che il privato sta comunque continuando a lasciare in uso gratuito lo spazio esterno con i due campi e lascerebbe anche quello al chiuso, ma non è possibile. «Ci siamo stati fino a questa primavera, abbiamo poi deciso che a settembre non avremmo più potuto utilizzare le sale per una questione di salute degli associati, - racconta il presidente Anthony Fascì - con la vendita poi dell’immobile ci siamo rivolti al sindaco Andrea Baldassini, ma a oggi non sappiamo nulla».

La Bocciofila aveva avviato un dialogo con la Villa Calini poi finito purtroppo in niente. «Siamo fuori al freddo, - dice Fascì - eravamo qui anche nei giorni scorsi quando pioveva, perché per fortuna non fa ancora così freddo, gli anziani presenti hanno aiutato nel far scorrere l’acqua e poter rimanere sotto la tettoia in compagnia». Oltre a due campi di bocce ci sono infatti alcuni tavolini dove si può giocare a carte e un bar. Per usufruire di questi servizi occorre essere associati. Il ricavato del bar serve all’associazione per gestirsi.

Gli anziani

I tesserati della Bocciofila sono circa 40 e l’associazione esiste dal 1972. «Io la frequento da due anni, ero una persona solitaria, ora conosco belle persone e questa situazione mi ha reso anche più tranquillo» racconta Gian Luigi Sormani. «Io sono ex segretario, - dice Gianpietro Lusardi - Una volta eravamo 160. Questo è sempre stato un luogo apprezzato perché ci puoi venire in libertà senza necessità di mettere la cravatta - dice sorridendo - è un luogo fondamentale per la vita sociale di noi anziani e tutti ci siamo sempre impegnati». E altri: «Ci vogliono togliere tutto questo senza darci una alternativa».

Fascì ha 34 anni ed è presidente da sei: «Io sono cresciuto in questo ambiente, con il nonno che giocava a carte quando mi hanno chiesto di essere presidente ho accettato con onore, - dice - è un punto di sfogo per tanti, se il sindaco non ci aiuta è un problema. In campagna elettorale ci sono state fatte promesse che stiamo ancora aspettando».

Il sostegno dal Comune

La Bocciofila da anni riceve un contributo annuo di 500 euro dal Comune dopo la consegna di una sorta di bilancio dell’associazione. «Quest’anno ci hanno dato 200 euro dicendoci che ci sono altre realtà più numerose, ma il sindaco ha detto all’assessore Matteo Nervi di darci allora anche gli altri 300. Non li abbiamo voluti, non facciamo richiesta di elemosina».

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