Il caso

La difficile situazione dei medici di base: il caso di Galliate

L'Ordine dei medici: "La popolazione non si rende conto dell’impegno richiesto e la maleducazione sfocia sempre più spesso in insulti e aggressioni"

La difficile situazione dei medici di base: il caso di Galliate
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L'Ordine provinciale dei Medici Chirurgi e degli Odontoiatri di Novara si esprime in merito alla vicenda della dott.ssa Silvia Albertazzi, medico di medicina generale a Galliate, che a fine febbraio ha deciso di ricusare alcuni suoi pazienti.

La vicenda galliatese

La vicenda risale ad alcune settimane fa quando una cittadina galliatese decide di lamentarsi pubblicamente sui social per il "trattamento" ricevuto dalla dottoressa Albertazzi.

Lei e gli anziani genitori, tutti i tre con un quadro clinico piuttosto serio, il 21 febbraio hanno ricevuto una comunicazione dell'Asl in cui li si informava della ricusazione presentata dal loro medico di base. Sarebbe spettato a loro quindi individuare un nuovo dottore a cui rivolgersi.

Alla base della scelta della dottoressa ci sarebbero state delle richieste particolarmente insistenti di prescrizioni di farmaci e accertamenti, sfociate poi in uno sfogo sui social dove la donna ha pubblicato un post polemico, poi rimosso.

Al quotidiano "La Stampa" la dottoressa aveva spiegato come quanto scritto dalla signora sui social non fosse corretto e aveva anticipato la sua intenzione di prendere provvedimenti e contattare l'Ordine dei medici.

La posizione dell'ordine

E l'Ordine non si è tirato indietro davanti a questa situazione, prendendo pubblicamente posizione con un comunicato stampa diffuso nella giornata di lunedì 12 marzo. Una nota in cui si parla di una "gogna social" scatenatasi sulla dottoressa "solo perché ha ricusato alcuni suoi pazienti che manifestamente non avevano più fiducia nelle sue capacità professionali (e c’è tanto di documentazione che dimostra come la dottoressa abbia agito sempre con grande scrupolo)".

Una vicenda che ha spinto l'Ordine provinciale a intervenire "per ricordare i molti problemi che i medici di base sempre più spesso incontrano nel rapporto con i loro mutuati".

«La popolazione – spiega il presidente dell’Ordine, il dott. Federico D’Andrea – non si rende conto di quale sia l’impegno richiesto a un medico di medicina generale: oltre a ricevere i pazienti in ambulatorio, deve compiere un’interminabile serie di procedure burocratiche, effettuare le visite a domicilio, rispondere alle mail, preparare e inviare le ricette».

«A fronte di questo impegno – continua – il medico si trova a dover far fronte a un aumento della maleducazione dei suoi mutuati, maleducazione che sfocia in insulti quando non in vere e proprie aggressioni. Nel 2018 l’Ordine di Novara aveva inviato un questionario ai suoi iscritti e ne è emerso che il 36% dei medici novaresi avevano confidato di essere stati vittime di episodi di violenza:  il 56% erano donne. In particolare, la stragrande maggioranza degli episodi sono avvenuti in ambulatorio. E da allora il fenomeno è aumentato».

«Non c’è da stupirsi, allora – conclude il dott. D’Andrea – se molti medici di famiglia chiudono l’ambulatorio prima ancora di aver maturato i requisiti per la pensione o lasciano appena possibile. Così come è documentato il fatto che sempre meno medici vogliano impegnarsi in questa professione».

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