Il caso a Castelletto Ticino

La maialina Tina è salva... fino al 13 dicembre

Seconda vittoria per il Rifugio Miletta che si batte da mesi contro l'abbattimento dell'animale imposto dall'Asl

La maialina Tina è salva... fino al 13 dicembre
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Seconda vittoria di Rifugio Miletta di Agrate Conturbia nella lunga e difficile battaglia per difendere la vita di Tina dall’imposizione di abbattimento emessa dall’Asl di Novara.

La decisione del Tar

Il Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte ha confermato la sospensiva all'udienza collegiale di mercoledì 19 aprile e ha fissato l'udienza pubblica per la trattazione di merito del ricorso il 13 dicembre 2023.

La vicenda

Questa è la ricostruzione della vicenda fatta dai volontari del Rifugio Miletta:

Tina è una maialina di 15 mesi di razza vietnamita, cresciuta biberon dopo biberon nella casa di Gabriele a Castelletto Sopra Ticino. La madre di Tina era scappata alla custodia della sua famiglia e, nel periodo di fuga, si era incrociata con un cinghiale. Gabriele aveva risposto all'appello per cui si cercava adozione per i cuccioli ed aveva accolto Tina nella sua famiglia.

Il 4 agosto 2022, durante il primo controllo, i servizi veterinari dell’ASL di Novara sottopongono Tina ad un prelievo diagnostico per MUS, AUT, PSC, la famigerata PSA (peste suina) e a un prelievo di DNA. Sempre in quell’occasione, identificano Tina mediante l’apposizione di una marca auricolare. Nel verbale che rilasciano a Gabriele la ASL prescrive: “lo spostamento dell’animale lontano dai box dei cani e gestito in biosicurezza (lavaggio mani, calzature dedicate)".

Il 23 gennaio 2023 la Asl si ripresenta a casa di Gabriele e, avendo rilevato misure di biosicurezza insufficienti, gli notifica l’imposizione di abbattimento, nonostante Gabriele avesse ottemperato a tutte le richieste scritte nel verbale di agosto.

Gabriele a quel punto chiede aiuto a Rifugio Miletta che immediatamente, per mezzo dell’avvocato Angelita Caruocciolo, impugna il provvedimento della Asl e deposita il ricorso al Tar.

"Non è ancora salva"

"Siamo molto sollevati nell'apprendere che, in seduta collegiale, il Tar abbia confermato la sospensiva ottenuta con decreto monocratico. Un’importantissima vittoria raggiunta da Rifugio Miletta, grazie all’aiuto dell’ avvocato Angelita Caruocciolo". Queste le parole a caldo di Alessandra Motta, fondatrice di Rifugio Miletta. "Non dobbiamo, però, dimenticare che Tina non è ancora salva, poiché soltanto all’udienza del 13 dicembre sapremo se i giudici decideranno di annullare definitivamente l’imposizione di abbattimento voluta dalla Asl di Novara".

"Una battaglia di civiltà"

"Rimane per me difficile - prosegue Motta - comprendere le ragioni sottese ad un provvedimento così estremo e crudele, rivolto ad una maialina sana, come è risultato dagli stessi esami fatti dai veterinari Asl, una maialina cresciuta in famiglia in una provincia indenne da peste suina. La battaglia che abbiamo intrapreso per difendere la vita di Tina è una battaglia di civiltà, sostenuta da tutte le persone che condannano l’arroganza con cui un’amministrazione pubblica pretenderebbe di entrare nelle nostre case per uccidere gli animali che fanno parte a tutti gli effetti delle nostre famiglie e le 137.500 firme della petizione 'Tina non deve morire' che abbiamo lanciato lo confermano".

 

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