Contestazione

La pallavolista ex Novara Smarzek contestata in Polonia: «Tornatene in Russia»

L'opposta aveva iniziato la stagione in Russia, ma è tornata in Polonia dopo che la sua ex squadra aveva appoggiato Putin

La pallavolista ex Novara Smarzek contestata in Polonia: «Tornatene in Russia»
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Spiacevolissimo episodio in Polonia durante gara-2 della semifinale play-off fra Lsk Lodz e Developres Rzeszow. Prima dell'inizio della partita, un gruppo di sostenitori della squadra locale (probabilmente istigati dai tifosi della squadra di calcio della città) hanno esposto un striscione di pessimo gusto nei confronti di Malwina Smarzek, opposta del Developres Rzeszow ed ex giocatrice dell'Igor Volley nella stagione 2020-2021.

La scritta, come riferisce VolleyNews.it, recita la frase: «Tornatene in Russia» (foto Sportklub), con il simbolo del dollaro e con la "Z" in evidenza. Per i supporter di Lodz, Smarzek sarebbe "colpevole" di aver ritardato il suo rientro in Polonia e di essere rimasta in Russia alla Lokomotiv Kaliningrad, dove giocava, nonostante l'invasione russa ai danni dell'Ucraina. La polacca infatti ha scelto di fare rientro solamente dopo che l'ormai suo ex club si era apertamente schierato a favore di Putin. Da parte del Developres è arrivato il sostegno della squadra, che a fine gara ha posato per un selfie facendo il gesto del silenzio al pubblico locale.

 

Nella stessa formazione di Smarzek milita anche un'altra ex bergamasca: l'amatissima Jelena Blagojevic, giocatrice molto apprezzata dal pubblico rossoblù. «Ho l’amaro in bocca - ha detto la capitana al portale serbo Sportklub -, abbiamo vinto, siamo arrivati ​​in finale, ma non possiamo essere del tutto felici. È meglio che non dica cosa penso di questa gente, le persone sono pazze! Ognuno commette errori, ognuno ha il proprio atteggiamento e si prende le responsabilità di ciò che dice, ma per me è inaccettabile insultare una ragazza in questo modo».

Jelena ha rivelato di essere stata a sua volta oggetto di offese legate alla guerra: «Mi hanno ricordato che la Serbia sostiene la Russia, non sapendo che nei giorni precedenti sono andata a raccogliere aiuti per l’Ucraina e per i profughi arrivati in Polonia. Se la sono presa addirittura con la statunitense Kara Bajema e con altre ragazze. E quello che mi ha scioccato è che non sono stati solo i tifosi, ma anche i rappresentanti della società».

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