Il caso

La proposta di Legambiente: "Chiudiamo le porte dei negozi"

Un semplice cambiamento che porterebbe a risparmiare energia in un momento molto critico

La proposta di Legambiente: "Chiudiamo le porte dei negozi"
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La proposta del circolo Il Pioppo di Legambiente per ridurre gli sprechi energetici: "Dobbiamo chiudere le porte dei negozi".

Una battaglia civile che torna a far discutere

E' con un comunicato ufficiale che il circolo Legambiente dell'Ovest Ticino, chiamato "Il Pioppo", torna sulla questione degli sprechi energetici legati alle attività di negozi e di centri commerciali, riferita soprattutto alle attività di Novara e dell'outlet di Vicolungo. "La battuta di Draghi sulla pace e i condizionatori - scrivono dal circolo di Legambiente - ha suscitato, come sempre, polemiche, ma è indubbio che la guerra in Ucraina ci pone delle urgenti e ineludibili questioni da affrontare dal punto di vista energetico, nel breve e nel lungo periodo. Ma prima di parlare di sacrifici, che forse saranno necessari e che da un recente sondaggio, il 65 % degli italiani sarebbe disponibile ad affrontare, bisognerebbe evitare inutili consumi! A fine 2019 il circolo di Legambiente Il Pioppo aveva sollevato il problema dello spreco energetico relativo all’abitudine di molti negozi di Novara e diffusa alla totalità dei negozi dell’Outlet di Vicolungo di tenere le porte aperte con qualsiasi condizioni climatica".

"Un'abitudine insensata"

"L’iniziativa - proseguono i responsabili del circolo Il Pioppo - nasceva a seguito di segnalazioni da parte di alcuni dipendenti della struttura commerciale (Outlet) che lamentavano disagio, durante il loro lavoro, per le condizioni di confort termico degli ambienti destinati alla vendita: su precisa indicazione della proprietà le porte dei negozi rimangono aperte sia nel periodo invernale che in quello estivo con conseguente scambio termico tra l’ambiente interno e l’esterno. A distanza di più di 2 anni, di fronte all’aggravamento della crisi climatica e all’incremento dei costi energetici, appare sempre più insensato mantenere questa abitudine frutto di una miope politica commerciale".

Un segnale importante che non costa nulla

"In un momento in cui si fanno appelli al risparmio energetico per diminuire la nostra dipendenza dalle importazioni di petrolio e di gas russe - si chiude così il comunicato di Legambiente - in cui tutti i giorni vediamo le tragiche immagini di una  guerra assurda, ci sembra insensato mantenere un comportamento così superficiale e inutile. Certo il risparmio energetico non sarà globalmente così significativo ma è comunque qualcosa ed è un segnale di responsabilità anche da parte degli esercizi commerciali. Tenere chiuse le porte dei negozi non crea poi nessun disagio e non costa assolutamente nulla: basta fare come si è sempre fatto prima di questa assurda abitudine".

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