Addio storica pasticceria

La storica pasticceria Gramigni di corso Cavour chiude i battenti a Novara

Dalla tradizione del Pane di San Gaudenzio alle celebri torte Sacher: chiude un simbolo della città, tra ricordi e riconoscimenti nazionali

La storica pasticceria Gramigni di corso Cavour chiude i battenti a Novara

Un altro capitolo della storia di Novara si chiude con la definitiva chiusura della pasticceria Gramigni di corso Cavour, attiva per oltre sessant’anni e punto di riferimento per diverse generazioni di cittadini. Questo locale, simbolo di una tradizione artigianale che ha segnato l’identità della città, lascia un vuoto difficile da colmare.

La reazione della comunità

La notizia della chiusura ha generato una forte commozione sui social, con molti novaresi che hanno voluto esprimere i loro saluti e ringraziamenti. “Un altro pezzo di storia di Novara chiude i battenti… tanti ricordi e il Pane di San Gaudenzio solo da loro”, scrive una cliente affezionata. Altri commenti sottolineano la perdita delle famose torte Sacher e l’importanza del Pane di San Gaudenzio, un appuntamento fisso per molti sotto il Santo Patrono.

Fondata nel 1964, la pasticceria è stata gestita fino al 2014 da Ettore Gramigni e dalla moglie, per poi passare ai figli. Dal 2014 al 2025, il figlio Maurizio Gramigni ha continuato a portare avanti l’attività, mantenendo viva una ricetta e uno stile che hanno fatto la storia della pasticceria novarese.

Un riconoscimento di prestigio

Il legame tra la famiglia Gramigni e la città è stato ulteriormente rafforzato da un importante riconoscimento nazionale. Nel 2021, l’Accademia Italiana della Cucina ha conferito alla Pasticceria Gramigni Ettore di Novara il premio “Dino Villani” per il “prodotto artigianale e tradizionale da tutelare”, assegnato al celebre Pane di San Gaudenzio, preparato con la stessa ricetta da oltre settant’anni. La consegna del premio a Maurizio Gramigni e a Ettore avvenne presso la sede di Confartigianato, alla presenza della delegazione novarese dell’Accademia guidata da Piero Spaini.

Questo riconoscimento rende il saluto ancor più amaro. “Resta il rimpianto di un negozio storico che non ci sarà più”, scrive un’altra cliente, esprimendo un sentimento condiviso: gratitudine per ciò che è stato e tristezza per una chiusura che rende Novara, come qualcuno ha commentato, “un po’ meno dolce”.