L'addio a Dom Guerrino Brusati, missionario e Vescovo in Brasile
"Sacerdote generoso e testimone della comunione tra le chiese"
Domenica 14 maggio, è mancato dom Guerrino Ricardo Brusati, vescovo emerito di Janaúba in Brasile, meta per la quale era partito come "fidei donum" nel 1982 e dove era conosciuto appunto come Padre Ricardo. Nel 2019 era rientrato in Diocesi, risiedendo nella sua comunità di origine, Bellinzago Novarese. Il sacerdote si è spento all’ospedale Maggiore della Carità di Novara, dove era stato ricoverato d’urgenza per l'aggravarsi improvviso delle sue condizioni di salute.
Oggi, martedì 16 maggio alle ore 18, nella chiesa parrocchiale di Bellinzago, verrà recitato il Santo Rosario; mentre mercoledì alle 15,30 il vescovo Franco Giulio Brambilla presiederà nella stessa chiesa la liturgia funebre.
Un mese fa l'addio a un altro missionario bellinzaghese
A metà aprile la comunità bellinzaghese aveva dovuto dire addio a un altro sacerdote e missionario, don Valeriano Barbero, salesiano, missionario nelle Filippine e in Papua Nuova Guinea.
Una vita intensa e dedicata al prossimo
Dom Guerrino era nato a Bellinzago l’11 aprile 1945. Dopo un periodo di lavoro è entrato in seminario e ha ricevuto l’ordinazione sacerdote da mons. Aldo Del Monte il 23 giugno 1973 e proprio pochi giorni fa, durante la giornata di fraternità sacerdotale al Sacro Monte di Varallo, è stato ricordato il suo cinquantesimo di ordinazione.
Dal 1973 al 1978 è stato vicario parrocchiale a Cameri e in seguito, dal 1978 al 1982, vicario parrocchiale ad Arona.
Nel 1982 è partito come fidei donum per la missione diocesana in Brasile a Paulo Afonso (Stato di Bahia) collaborando con i sacerdoti novaresi e con don Mario Zanetta che diventerà poi vescovo di quella diocesi. A don Guerrino, che avrà la responsabilità di parroco in diverse comunità, verranno poi affidati anche altri incarichi diocesani tra cui quello di economo, cancelliere e rettore del seminario minore.
Dopo la morte improvvisa del vescovo novarese dom Mario Zanetta, diventerà Amministratore diocesano di Paulo Afonso dal 1998 al 2000.
Il 13 novembre 2002 è stato nominato vescovo di Caetité (stato di Bahia) ed è stato ordinato l’8 febbraio 2003 da dom Aloysio Penna – predecessore del borgomanerese dom Mario Zanetta alla guida della diocesi di Paulo Afonso -, concelebranti mons. Renato Corti e dom Alberto Rezende (predecessore di dom Guerrino a Caetité).
Il 27 maggio 2015, infine, il trasferimento nella diocesi di Janaúba (nello Stato del Minas Gerais) dove resterà fino al giugno 2019, quando per motivi di salute rimetterà nelle mani del Santo Padre la diocesi a lui affidata e farà ritorno in Italia, risiedendo a Bellinzago.
Il messaggio del vicario generale don Fausto Cossalter
"Fin quando la salute glielo ha permesso - ricorda il vicario Cossalter - dom Guerrino ha collaborato fedelmente nella sua parrocchia di origine prestandosi per il ministero ordinario in aiuto ai confratelli di quella parrocchia. Lo scorso anno, a causa del peggioramento delle sue condizioni di salute ha chiesto di essere accolto nella casa del clero presso la struttura della Pia Casa della Divina Provvidenza. La nostra diocesi è grata al Signore per il dono di questo generoso sacerdote sempre animato dal fuoco della missione, prima nell’intenso ministero che ha vissuto nella nostra diocesi da sacerdote appena ordinato e poi come vescovo emerito".
"Come fidei donum - prosegue il ricordo - ha testimoniato, da sacerdote e da vescovo, la concreta apertura e comunione tra le Chiese, facendosi brasiliano con i brasiliani e povero tra i poveri, per portare l’annuncio del Vangelo alle genti. Come san Paolo anche dom Guerrino può dire: Tutto io faccio per il vangelo, per diventarne partecipe con loro. (1 Cor 9,23). Siamo vicini nella preghiera ai famigliari, ai suoi amici, alla comunità di Bellinzago, alle chiese sorelle di Paulo Afonso, Caetité e Janaúba. Lo affidiamo all’abbraccio misericordioso del Padre perché possa continuare a cantare “para sempre a misericordia do Senhor”, come nel suo motto episcopale".
Il ricordo dei fedeli brasiliani
"Un grande servo di Dio - si legge in un post social della Parrocchia di Nostra Signora della Concezione a Bahia - che ha lavorato per molti anni nella nostra parrocchia come padre Riccardo così chiamato, in una lotta instancabile per la giustizia e in favore dei poveri. Sarà sempre ricordato da questo popolo che ha tanto affetto e rispetto per la sua testimonianza. Che il buon Dio ti conceda il Regno dei Cieli e il riposo eterno!
Le parole del Vescovo di Novara
"Nel giorno in cui è mancato dom Guerrino Brusati, vorrei ricordare la sua testimonianza fatta alla Veglia Missionaria Dicesana del 2014 di Omegna. A leggerla oggi è profeticamente commovente perché prefigurava il cammino che possiamo e dobbiamo fare anche noi. Egli ha formato per tre lunghi anni centinaia di laici nei ministeri, spendendosi fino in fondo e lasciandovi la salute. Preghiamo per la sua anima sacerdotale veramente animata da spirito missionario, perché ci sproni a riprendere con lena il cammino dopo la fine dell’emergenza".
Testimonianza di Dom Guerrino alla veglia missionaria diocesana nel 2014
Sono di Bellinzago, terra fertile di missionari, ho quasi 70 anni, 41 di ordinazione, 5 anni passati a Cameri, poi altri 5 ad Arona e 31 in Brasile, chiamato là dall’indimenticabile vescovo Dom Mario Zanetta e dal mio compaesano don Pierantonio Miglio.
Dal 2003 sono diventato l’8° vescovo della Diocesi di Cetité, una Diocesi ancora giovane; 100 anni compiuti l’anno scorso, Diocesi sparsa su un territorio de 42.000 kmq, grande come tutta la Svizzera, o Piemonte, Lombardia e un pezzo di Liguria insieme.
Vi sono circa 700.000 abitanti, in 35 comuni e parrocchie, nella grande maggioranza cattolici, di cui un 30% praticanti assidui. La città maggiore è Guanambi, una unica parrocchia con 85.000 abitanti e 3 preti facendo unità pastorale e due suore. La città minore è Caturama con 9.500 abitanti, senza sacerdote e suore, accompagnata dal sacerdote più vicino a 40 km.
Abbiamo una bella storia di camminare insieme con 39 sacerdoti, una trentina di suore e migliaia di laici inseriti nelle comunità, in maggioranza donne che si impegnano soprattutto nella vita pastorale. Siamo nel sudest della Bahia, una area castigata dalla “seca” = la siccità (è dal marzo scorso che non piove), tuttavia in pieno sviluppo (costruzioni, commercio minerali, energia eolica, uranio), con crescita soprattutto delle periferie delle città e parallelo svuotamento dell’area rurale. Migrazione dei giovani durante il periodo del raccolto della canna da zucchero, caffè, arance. Presenza massiccia dei mezzi di comunicazione che offrono ogni giorno – come da noi – la cultura globalizzante in una inarrestabile consumismo (In Brasile 202 milioni di abitanti e 260 milioni di telefonini venduti; in tutte le case, anche più povere, presente l’antenna parabolica “a professora”). Maggioranza della nostra popolazione sotto i 40 anni. La famiglia resiste ancora, mas sente i venti contrari dell’individualismo e della secolarizzazione. Fortissimo è il passaggio anche ad altre denominazioni religiose che promettono cure, miraci li, benessere (teologia della prosperità del benessere).
A partire dal 2007, quando nella città santuario di Aparecida, si è realizzata la riunione dei vescovi dell’America del Sud con la presenza di Papa Benedetto e tra gli organizzatori c’era anche il futuro Papa Francesco, siamo stati scrollati dal continuare ripetendo schemi tradizionali di evangelizzazione, per intraprendere un nuovo cammino di ricerca e incontro con i lontani o totalmente assenti dalla vita ecclesiale, sognando una Chiesa in uscita nel coinvolgimento di sfide epocali.
Abbiamo ripreso la pagina degli Atti all’inizio della prima evangelizzazione: la Parola di Dio, la Liturgia, la Carità, con una speciale attenzione per crescere come COMUNITÀ DI COMUNITÀ, dove sia interessante conoscersi, valorizzare le capacità di ognuno e dimostrare che è possibile aiutarsi, volersi bene, pur nella diversità. Uscendo dal clericalismo abbiamo ripensato al sacerdozio comune dei fedeli e agli impegni che i cristiani in base al loro battesimo, potevano e dovevano assumere, guidati dallo Spirito Santo. Abbiamo preparato in tutte le parrocchie centinaia e centinaia di fratelli e sorelle aperti alla disponibilità, alla perseveranza e disposti ad assumere responsabilità dentro la propria comunità ecclesiale. Ci siamo cosi messi sul cammino dei MINISTERI ISTITUITI rinnovabili dopo 3 anni:
MINISTRI DELLA PAROLA: alla domenica, nelle comunità dove non c’è il prete sono loro a spiegare la Parola; una volta al mese realizzano il gruppo biblico (lectio divina) nelle cappelle o nelle case, con gli altri animatori e catechisti.
MINISTRI DELLA COMUNIONE: come qui aiutano il sacerdote a distribuire la Comunione. Nelle comunità dove non c’è il prete, dopo la riflessione del ministro della Parola, sono loro a distribuire la Comunione.
Inoltre visitano e La portano agli ammalati e anziani e al giovedì riuniscono la gente per un’ora di adorazione soprattutto chiedendo nuove vocazioni.
MINISTRI DELLA SPERANZA: quando sanno di un lutto nel quartiere o nella comunità, sono loro che visitano e organizzano il funerale; alle volte rimangono tutta la notte con la famiglia a consolare e a pregare, poi nella chiesa sono loro a celebrare il rito funebre, senza messa, e accompagnano al cimitero(costumano seppellire nello stesso giorno). La messa è per tutti i defunti al 7° giorno quanto anche i parenti da lontano possono stare presenti.
MINISTRI DELLA CARITÀ: conoscono situazioni di disagio e di necessità, organizzano gli aiuti immediati, indicano persone o entità in grado di facilitare il disagio. Accompagnano ammalati, bambini con famiglie disintegrate. Chiediamo che partecipino anche ai Consigli Municipali dove si tratta dei provvedimenti in beneficio di alcune categorie (salute, scuola, giovani, anziani, ecologia). Sono loro che tutti gli anni presentano e accompagnano durante la quaresima la Campagna della Fraternità, uguale in tutto il Brasile (l’anno prossimo sarà Fraternità e Società). In alcune parrocchie sviluppano anche i temi della dottrina sociale con le scuole di fede e politica.
ANIMATORI MISSIONARI: Nei vari vicariati durante l’anno sono preparati cristiani di tutte le età per visitare, casa per casa, le famiglie e invitarle a fare un incontro nuovo coi vicini o nella scuola o nella cappella e ripresentare la bellezza del reincontro col vangelo e con la Chiesa. Musica, canti, preghiera, celebrazioni interessanti due o tre parrocchie all’anno, con un periodo di preparazione, di realizzazione e di continuazione. L’anno successivo, da queste parrocchie che hanno ricevuto i missionari, alcuni potranno disporsi ad andare in altre comunità.
Sta nascendo anche da noi la sensibilità per l’evangelizzazione di tutti i popoli, la missione “ad gentes”: abbiamo “a infancia e adolescencia missionaria” in molte parrocchie. Ho un prete che mi ha chiesto di andare in missione, ma ho dovuto ricordargli che abbiamo ancora 4 parrocchie senza parroco residenziale e dovrà aspettare qualche tempo. Per 40 anni abbiamo avuto la collaborazione generosa (chiese sorelle) di Vittorio Veneto e Rovigo, ma dall’anno scorso hanno richiamato tutti i loro sacerdoti per scarsità di clero…(giovane).
Domenica scorsa era la festa della Patrona del Brasile, Nossa Senhora Aparecida, alla quale tutto il popolo brasiliano è devoto con tenerezza e fede semplice. Domenica prossima ci sarà il 2° turno delle elezioni per scegliere il nuovo presidente e altri governanti del Brasile. Chiediamo alla Madonna Aparecida nella preghiera perché la gioia del vangelo sia sempre più alimentata in tutte le famiglie e comunità del Brasile.
Vorrei ancora chiedervi un applauso.
Per i giovani preti che vivono la preziosissima vita degli oratori (ci sono nato).
Per un amico e fratello che si dedica da 35 anni a martellare l’apertura missionaria “ad gentes” della nostra Diocesi: Mons. Mario Bandera
Al nostro Vescovo Franco Giulio che ha avuto il coraggio di scuotere tutta la Diocesi alla ricerca di risposte per i nostri tempi.
Al nostro Papa Francesco che di chiede di essere una Chiesa povera, con i poveri, non con la faccia di Quaresima, ma col sorriso, nella certezza della Vita Nuova portataci dal Signore.