L'intervento

Legambiente: "Il Piemonte riattivi le tratte sospese elettrificandole"

"Per riuscire a raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e riduzione dell’inquinamento in Piemonte, occorre accettare che le considerazioni economiche non possano e non debbano più essere dominanti in tema di trasporti pubblici"

Legambiente: "Il Piemonte riattivi le tratte sospese elettrificandole"
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La questione del recupero della Arona-Santhià tiene banco in città e non soltanto.

La posizione di Legambiente

«E’ una questione importante per tutto il quadrante - dicono da Legambiente - basti pensare che solo di pedaggio autostradale da Arona a Torino costa Euro 12,40 x una tratta di 110 km, quindi 24,80 andata e ritorno, mentre da Borgomanero il costo “scende” a 11,50 Euro x 99 km. Insieme alle tangenziali di Milano e alla Pedemontana Lombarda è una delle autostrade più costose d’Italia».

Implementare i collegamenti tra Piemonte orientale e Torino diventa quindi fondamentale per studenti, lavoratori e imprese. La situazione delle linee ferroviarie in Piemonte è disastrosa, a causa dell’avversione per il trasporto su ferro della Regione Piemonte. Come testimoniato dal report Pendolaria di Legambiente, il Piemonte ha il triste primato di linee sospese d’Italia, una quindicina ormai inattive da circa dieci anni. Tra le 10 linee peggiori d’Italia il Piemonte è presente con la Novara- Biella-Santhià, malgrado la tratta Biella-Santhià di 27 km sia stata elettrifica ad inizio 2022.

Ci domandiamo a cosa è servito elettrificare la linea se poi il servizio rimane scadente per il materiale rotabile utilizzato, per frequenza dei treni e soprattutto per mancanza di programmazione delle coincidenze. A dimostrazione della visione ancora “autocentrica” di Regione Piemonte ricordiamo che recentemente sono stati approvati due progetti stradali come il raccordo Masserano-A 26 di 13,5 km per 385 milioni solo per il primo lotto dei lavori, oppure la nuova superstrada Novara-Vercelli in affiancamento all’autostrada e alla statale già esistente per 11 km e due lotti da 100 milioni cadauno. Poco o nulla per le “ferrovie sospese”».

E’ grosso modo della stessa opinione anche il vicepresidente regionale di Legambiente, Angelo Porta. «Dopo la riduzione delle corse durante la pandemia - scrive Porta - il servizio non è più tornato ai livelli precedenti, non solo per il Servizio Ferroviario Metropolitano (SFM), ma anche per Servizio Ferroviario Regionale (SFR), dove nel 2022 è stato siglato il nuovo contratto di servizio con Trenitalia che prevede, a parità di costo, un minor numero di corse, situazione che penalizza fortemente i pendolari. Come se non bastasse, numerose sono le carenze e le criticità che si riscontrano nelle diverse aree, con servizi ridotti o inesistenti nei festivi e prefestivi, cosicché anche chi vuole recarsi da turista in molte zone del Piemonte deve ricorrere al mezzo privato. Solo grazie all’opera di Fondazione FS, superando miopi visioni di riuso delle linee sospese come piste ciclabili, recentemente sono state riattivate alcune linee a scopo turistico, con la speranza che tale azione possa spronare la Regione affinché, almeno su quelle linee, ripristini il servizio per i pendolari.

Per riuscire a raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e riduzione dell’inquinamento in Piemonte, occorre accettare che le considerazioni economiche non possano e non debbano più essere dominanti in tema di trasporti pubblici. Le linee sospese piemontesi devono tutte essere riattivate per il traffico passeggeri, con un piano di elettrificazione intelligente – che ad esempio preveda convogli bimodali per evitare gli elevati costi di elettrificazione delle gallerie, deve essere ripensato il trasporto collettivo in termini multimodali, integrando il treno, i bus, le biciclette, i monopattini, i percorsi a piedi.

Ma tutto questo sarà poco efficace se non riusciremo a rendere attrattivo il trasporto collettivo, invertendo la linea di pensiero che vede il trasporto pubblico – e il treno in particolare – riservato a chi non ha sufficienti risorse economiche per acquistare e mantenere il mezzo privato. Per quanto riguarda la linea Santhià – Arona, la stessa Agenzia per la Mobilità Piemontese conclude l’analisi sui costi della riapertura con importanti affermazioni: “il servizio ferroviario sulla linea Santhià‐Arona è sicuramente competitivo rispetto al servizio bus esistente, con una riduzione dei tempi di percorrenza di circa il 40%. Oltretutto la linea può, oltre alla mobilità locale, garantire anche collegamenti di medio‐lungo raggio verso le località del lago Maggiore, Domodossola e la Svizzera. Questa caratteristica, con una adeguata promozione, può essere sfruttata per intercettare la mobilità turistica che ha sicuramente un ruolo importante per il successo della linea».

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