Protesta

L’Ordine novarese lancia l’allarme: “Mancano medici, sanità a rischio”

“Non si parla mai di investimenti sul personale”.

L’Ordine novarese lancia l’allarme: “Mancano medici, sanità a rischio”
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Nell’incontro avvenuto di recente a Torino con l’assessore alla sanità della Regione Piemonte, Luigi Icardi, in vista degli interventi previsti dal Pnrr, il presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Novara, il dott. Federico D’Andrea, ha sollevato un problema fondamentale: «Si parla di investimenti su strutture e si prevede un ampliamento dell’offerta sanitaria, ma si dimentica un elemento decisivo, ovvero non si parla di investimenti sul personale, sia medico che infermieristico».

La posizione

«Da tempo è nota la carenza di medici, sia ospedalieri che impiegati nella medicina di base – aggiunge D’Andrea – ma la pandemia ha mostrato quello che da anni sosteniamo: la sanità è stata pesantemente penalizzata da tagli da 35 miliardi in dieci anni. E’ passato il concetto che gli interventi sulla sanità fossero una spesa (e dunque da tagliare) e non un investimento. E ora ne paghiamo il prezzo».

«I medici non ce la fanno più, sommersi da un carico di lavoro sempre più pesante e gravato da impegni burocratici non più sostenibili – continua il presidente dell’Ordine – Dimenticando che il compito del medico è quello di fare diagnosi, predisporre cure, seguire il paziente. Il combinato disposto della carenza di medici e dall’impressionante numero di dottori che scelgono di andare in pensione anzitempo comporta che il sistema sanitario sia al collasso. È giunto il momento di pensare a misure eccezionali che servano ad aumentare rapidamente la platea dei medici con la collaborazione di tutte le istituzioni. I medici sia ospedalieri che di medicina generale non possono resistere a lungo garantendo una giusta e doverosa qualità professionale per i pazienti».

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