Medicina: a Novara 114 nuovi "camici bianchi"
Si è rinnovata la tradizione della White Coat Ceremony: i protagonisti da marzo inizieranno i tirocini in ospedale
Grandi emozioni per la cerimonia di vestizione del camice bianco, svoltasi oggi, giovedì 22 febbraio, nell’aula magna di Upo. Un momento che segna il passaggio dal biennio al triennio e «dalla teoria alla pratica».
La cerimonia
Giovedì 22 febbraio 2024 l’aula magna del Complesso Universitario Perrone dell’Università del Piemonte Orientale, a Novara, ha ospitato la XII edizione della White Coat Ceremony, evento dedicato alle iscritte e agli iscritti al corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia nel polo formativo di Novara che, a partire da marzo, inizieranno a frequentare i tirocini formativi nelle corsie ospedaliere.
La cerimonia del camice bianco, durante la quale i futuri medici vestono per la prima volta il camice simbolo della professione medica, è stata dedicata a 114 iscritte e iscritti al terzo anno del percorso di laurea sessennale.
Gli interventi
Dopo il saluto inaugurale del Rettore Gian Carlo Avanzi e dei vertici dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Novara, la Scuola di Medicina UPO è stata rappresentata dal presidente, professor Gianluca Gaidano, e dalla professoressa Sandra D’Alfonso, coordinatrice del Corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia.
Come da tradizione, dopo la vestizione si è svolta una lectio magistralis, un vero e proprio inspirational speech che quest’anno è stato pronunciato dal professor Paolo Gasparini, docente di Genetica medica presso il Dipartimento di Scienze mediche, chirurgiche e della salute dell’Università degli Studi di Trieste, IRCCS “Burlo Garofolo”.
«La White Coat Ceremony – spiega il rettore Gian Carlo Avanzi –segna il passaggio dallo studio delle materie pre-cliniche a quelle cliniche, un momento chiave nella formazione di ogni medico anche perché segna il primo contatto vero e proprio con i pazienti. Questa sarà la mia ultima Cerimonia nelle vesti di Rettore e non posso che tracciare un bilancio decisamente positivo dei risultati scaturiti».
Durante la cerimonia un intervento significativo è stato quello del rappresentante degli studenti Flavio Broglio, che ha ringraziato i professori ma anche le famiglie per poi evidenziare quella che è la missione del medico al giorno d'oggi: «Dobbiamo considerare il paziente come persona e non come malattia, così anche noi dobbiamo considerarci persone con passioni e sogni e non solo numeri derivanti dall’esito di una prova».