Montagne piemontesi: manto nevoso deficitario
E' tornata la preoccupazione.
Notevole aumento delle temperature in montagna, con uno zero termico che ha superato i 4000 m di quota.
C'è poca neve
Il riscaldamento diurno ha determinato un notevole assestamento del manto nevoso e una rapida diminuzione dell'innevamento che si riporta nuovamente su valori decisamente sotto la media del periodo in tutti i settori; sui versanti soleggiati, in particolare sulla fascia prealpina, l'innevamento è scarso o assente fino in quota.
Negli ultimi giorni, l'abbassamento repentino delle temperature ha determinato un progressivo consolidamento del manto nevoso e la formazione di croste superficiali da pioggia o da fusione e rigelo.
Venti intensi
In quota, fino alla giornata di martedì, sono stati registrati venti intensi su tutti i settori che hanno determinato, in particolare su creste e dorsali, ampie zone erose fino al suolo; il caldo e l'intensa ventilazione hanno ridotto notevolmente l'innevamento al suolo limitando talvolta le escursioni scialpinistiche o con le racchette da neve.
Durante il fine settimana di Natale sono stati segnalati distacchi di valanghe anche di medie dimensioni sia di superficie che di fondo di neve umida; con l'abbassamento delle temperature l'attività valanghiva spontanea si è progressivamente esaurita.