Nel parco dell'Allea a rischio anche i platani monumentali
Osservate speciali le piante del Giardino dei Giusti, realtà storica, antecedente addirittura alla realizzazione della Cupola di San Gaudenzio
Non cala l’attenzione sul caso di studio che ha visto coinvolti gli alberi monumentali del parco Allea di Novara, nello specifico, sui risultati delle attività di campionamento avviate nel 2020 per identificare le cause del deperimento a danno dei platani.
Lo studio
L’analisi fitopatologica, condotta in tre anni da esperti dell’Università di Torino, ha infatti rilevato tra i sintomi più frequenti (con un aumento dal 16% al 30% di casi) un progressivo disseccamento delle chiome e piccoli “cancri” ovvero lesioni con fuoriuscita di liquido. Successivi esami di laboratorio, hanno permesso di rilevare un’alta concentrazione di funghi agenti di marciume radicale (tipici degli esemplari maturi) e di altri microrganismi (vd. Diplodia mutila della famiglia Botryosphaeriaceae) associati ai “cancri” prelevati dal fusto e dai rami.
Dopo ulteriori verifiche, effettuate per mezzo dei postulati di Koch (tramite inoculazione artificiale dei funghi nelle piante sane) e di particolari tecniche di irrigazione, è infine emerso che il platano comune (Platanushybrida) preso in esame, per quanto «robusto, tollerante alla siccità e idoneo all’ambiente urbano», come ha sottolineato il professore di Patologia Vegetale dell’ateneo torinese, Paolo Gonthier, «risulta suscettibile a patogeni (Botryosphaeriaceae) esaltati da condizioni di stress idrico. Non solo, - ha aggiunto il ricercatore -, l’infezione può avvenire per via delle “ferite” provocate in fase di potatura».
Cloni di platano ibrido per contenere le infezioni
Non parliamo però di un caso isolato; la stessa situazione è stata riscontrata a carico di platani presenti a Genova e in qualche zona di Collegno. Più in generale, oltre ai marciumi radicali e alle carie del legno sopracitati, molto pericolosi per la staticità degli alberi, le malattie principali che interessano queste specie vegetali sono l’antracnosi delle giovani foglie, il mal bianco da Erysiphe platani e il ben noto “cancro colorato” da Ceratocystis platani, contagioso e letale, che anni fa portò all’abbattimento di alcuni esemplari proprio sull’Allea.
In questo senso, la necessità di contenere i focolai di infezione e di favorire il miglioramento genetico, ha portato la ricerca a generare i primi cloni di platano ibrido resistenti a questa malattia aggressiva (Clone PlatanorVallis Clausa), messi a dimora prima a Torino e, in seguito, in altre città tra cui Novara.
Polmone verde da preservare
Un polmone verde quello del Giardino dei Giusti, antecedente addirittura alla realizzazione della Cupola di San Gaudenzio, che preme preservare per svariati aspetti. Primo fra tutti la forte interazione con i cambiamenti climatici per cui la presenza di alberi contribuisce ad attenuarne gli effetti negativi e, al tempo stesso, ad aggiornarci sull’evoluzione dello stato di salute delle varietà arboree. È fondamentale poi sotto il profilo dell’arredo urbano al fine di creare spazi pubblici sempre più vivibili e funzionali, nella quotidianità e nel preservarci dallo smog, dalle alte temperature e dall’impatto acustico.
La riqualificazione del cortile nel Castello Sforzesco
Verde, infine, previsto anche nel progetto di riqualificazione del cortile nel Castello Sforzesco che, ha anticipato il sindaco Alessandro Canelli, «introdurrà una pavimentazione per contenere il flusso delle piogge e, finalmente, nuovi arbusti».