Novara: anche in questa calda estate c'è chi continua a occuparsi dei poveri
Ecco dove, chi vive una situazione di difficoltà, può trovare un pasto
Quest’anno, per tutto il mese di agosto, i frati cappuccini di San Nazzaro alla Costa e i volontari della Caritas di Novara stanno garantendo il servizio mensa dedicato a chi ha più bisogno.
Novara: ecco chi continua a occuparsi dei poveri
Dal lunedì al sabato, infatti, tra le 11.30 e le 12.15, il convento rimarrà aperto per erogare pasti d’asporto. Chiuso, invece, la domenica e il giorno di ferragosto. «In linea con i numeri degli anni passati - raccontava padre Marco qualche settimana fa - ci aspettiamo di accogliere dalle 70 alle 100 persone al giorno. Una cifra che, in estate, tende a variare per via dei senzatetto che si spostano. Allo stesso tempo, osserviamo un aumento delle famiglie con bambini».
Il pranzo, organizzato in sacchetti più facili da distribuire, consiste in un primo e in un secondo oltre a una porzione di frutta e a una bottiglia d’acqua, con la possibilità di consumarlo rimanendo nel salone della mensa o di portarlo a casa.
A garantire un pasto nel mese più caldo dell’anno, anche suor Maria Battocchio delle suore salesiane dell’Istituto Immacolata (dal lunedì al sabato al passo carraio di largo San Lorenzo, 3 - dalle 18 alle 18.30). Qui, le sorelle mettono a disposizione le eccedenze donate da alcuni supermercati, tra generi alimentari assortiti, cassette di frutta e verdura e altri prodotti quali yogurt, latte e pasta. «Il sabato - ha ricordato con il sorriso suor Maria - facciamo trovare sempre il gelato».
Nel frattempo, la Comunità di Sant’Egidio, che fino a fine luglio ha animato la mensa di via Dolores Bello, continua ad essere prezioso riferimento per la città e i più bisognosi.
La casa resta uno dei bisogni più urgenti
«Oggigiorno, la casa rappresenta uno dei bisogni più impellenti - ha spiegato Daniela Menis della Caritas diocesana di Novara -. Buona parte dei nostri ospiti sono persone senza fissa dimora, non nel senso vero e proprio di clochard ma di chi ha perso tutto per via di uno sfratto e, in molti casi, si adatta in piccoli spazi presso i parenti. Per il resto, vivono in case occupate o si appoggiano al dormitorio di Villa Segù a Olengo. Pochi gli anziani e i giovanissimi. Stando ai dati del 2023 - ha poi riportato -, parliamo di una fascia d’età che va dai 30 ai 60 anni e di nazionalità suddivise tra Italia (47%), Europa dell’Est (21%), Africa (20%) e Sud America (11%)».