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Novara, con Science Slam sfida tra giovani divulgatori scientifici - IL VIDEO

Giunta ormai alla sua terza edizione, la competizione intermedia di mercoledì 28 giugno ha visto in gara dieci sfidanti

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Dottorandi e ricercatori del Dipartimento di Scienze della Salute (Diss) dell’Università del Piemonte Orientale hanno preso parte alle selezioni per l’evento di Ateneo dedicato alla comunicazione scientifica “Science Slam 2023” che si terrà il 22 settembre.

Servizio di Sara Perozzi

La competizione

Giunta ormai alla sua terza edizione, la competizione intermedia di mercoledì 28 giugno ha visto in gara dieci sfidanti che si sono alternati sul palco «per presentare in maniera divulgativa, senza slide e attraverso un linguaggio non troppo specialistico, un argomento scientifico di interesse tratto di solito dalla tesi o dagli studi di dottorato», ha affermato la docente di Anatomia Umana dell’Upo e coordinatrice dell’iniziativa, Francesca Boccafoschi.

Al termine delle performance - ognuna della durata massima di tre minuti e incentrata su tematiche come l’emofilia, i materiali innovativi e i marcatori diagnostici o prognostici - i presenti in qualità di giurati hanno votato tramite codice QR il monologo migliore sulla base della chiarezza espositiva, dell’originalità e della capacità di intrattenere il pubblico.

Oltre a una giuria “tecnica” (composta da personalità quali il professor Giorgio Bellomo, tra i fondatori dell’Upo nonché ex docente di Patologia Clinica, la professoressa Paola Turchelli, responsabile del Circolo dei Lettori di Novara, la dottoressa Daniela Gentile, referente del Polo Upo novarese, il biologo e scrittore Stefano Roccio e la giornalista Barbara Cottavoz), alle votazioni ha contribuito anche una giuria “popolare” animata da studenti, amici e parenti dei dieci concorrenti.

I vincitori

A classificarsi primo, è stato Simone Assanelli, dottorando in “Food, Health and Longevity”, con un lavoro sulla coagulazione del sangue che lo ha reso «felice di poter condividere con un pubblico così eterogeneo la bellezza di questo argomento».

A seguire, la dottoranda Farah Daou di origine libanese, bravissima nel cimentarsi con la complessità della lingua italiana in uno speech dal titolo “A Hollywood la scienza è diversa”.

Infine, nonostante non si unirà ai due vincitori per la finale di Ateneo se non come riserva, un riconoscimento speciale è andato a Sara Nembrini, dottoressa magistrale in “Biologia sperimentale applicata”, grazie al progetto di ricerca sulle vescicole extracellulari nelle feci di pazienti con malattie autoimmuni «paragonato simpaticamente ai pacchi e alle lettere che la Posta riceve e smista ogni giorno».

Al loro fianco, i partecipanti Hesam Aminian, Edoardo Bertania, Carlotta Librasi, Beatrice Vilardo, Nour Mohammad e Federica Cascella.

 

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