Novara, il parcheggio Amazon si allarga: quasi 500 stalli in più e due rotonde
Ma Fonzo del Pd non ci sta: "Aumentano i tir ma non i posti di lavoro"
Amazon ad Agognate può ampliare le aree di parcheggio realizzando 482 stalli in più, di cui 57 riservati ai Tir, e costruisce due nuove rotonde, sempre all’interno del polo logistico. E’ questa la delibera passata in consiglio comunale con i voti della maggioranza e definita una «sciempiaggine» dal consigliere Pd Nicola Fonzo.
Nella foto l'inaugurazione del magazzino di Agognate avvenuta nel settembre 2021.
"Intervento in continuità con l'ok dato all'insediamento nel 2018"
Per l’assessore all’urbanistica, Valter Mattiuz, si tratta di un intervento «in continuità logica, amministrativa e politica, con l’ok all’insediamento autorizzato nel 2018, anche con il voto del Pd. Il consumo di suolo per questo intervento sarà dello 0,12% e porta così il consumo complessivo a Novara dal 2015 a oggi dell’1,29%. Per legge, in un quinquennio non si può superare il 5%: siamo nettamente al di sotto di questo valore».
Il Pd non ci sta
Fonzo ha sottolineato come la fermata della stazione ferroviaria non abbia risolto il problema della viabilità e del trasporto dei dipendenti e quindi si è costruito sia la fermata sia ora si andranno ad aggiungere parcheggi «di cui non beneficeranno i cittadini. Non sono stalli di interscambio e non c’è un incremento di posti di lavoro a fronte di un aumento anche dei tir. Perché continuare con le varianti se dobbiamo stilare il nuovo piano regolatore? Nel 2018 poi, votammo perché quello doveva essere l’unico polo logistico della città, ora invece siamo circondati dai capannoni».
"Hanno portato in un anno 900 posti di lavoro"
Il sindaco Alessandro Canelli ha definito «surreale» la posizione del Pd, per un intervento su un «fazzoletto di terra accessorio, chiesto da chi in un anno ha portato 900 posti di lavoro. E’ un modo per completare un sito logistico e mi sembra esagerato dire che se realizziamo questo parcheggio non pioverà più e rovineremo l’ambiente!».