Novara: non solo monopattini, ben 150 bici elettriche a disposizione dei cittadini
Il servizio in sharing cresce e si amplia, l'unico neo continuano a essere gli abbandoni dei mezzi in luoghi non consoni
Novara punta sempre di più sulla mobilità sostenibile e rafforza l’offerta di mezzi elettrici “leggeri” alternativi all’auto.
Novara: non solo monopattini, presto 150 bici elettriche
Come racconta il Corriere di Novara, il Comune ha confermato alla società “Bit Mobility” (che si è aggiudicata il nuovo bando, della durata di tre anni più due) la gestione dello sharing di monopattini, al quale si affianca la novità delle biciclette a pedalata assistita. Ne sono già disponibili 50, in aggiunta alla flotta confermata di 300 monopattini, e presto ne arriveranno altre 100.
«Novara sta andando nella direzione di aumentare sempre di più la disponibilità di piste ciclabili - ha sottolineato l’assessore all’Ambiente Elisabetta Franzoni venerdì mattina, durante la presentazione dei nuovi mezzi - Per questo ci è sembrato giusto, insieme all’offerta strutturale, proporre questa possibilità per incrementare l’uso della bicicletta».
«La collaborazione con il Comune di Novara - ha detto Camilla Bertarola di “BIt Mobility” - ha avuto inizio nel 2021 e la risposta della cittadinanza è stata fin da subito molto positiva».
Giusto per avere un’idea, i dati riferiti allo scorso ottobre partano di un numero di noleggi superiore ai 15.000, per un totale di 30.000 chilometri percorsi in un mese, con un risparmio di 5.573 chili di anidride carbonica immessa in atmosfera.
Da qui l’idea dunque di ampliare il servizio anche alle bici a pedalata assistita, in grado di rispondere anche alle esigenze di una diversa fascia d’utenza. Ciascuna è dotata di un cestino e di un sistema per ricaricare il cellulare. Tariffe e modalità operative sono consultabili sul sito internet di “Bit Mobility”.
Come funzionerà il servizio
«Per le bici - evidenzia Michele Francione - abbiamo pensato ad un abbonamento mensile agevolato, a 19,99 euro, senza alcun costo di sblocco. Un modo per far conoscere e promuovere il nuovo servizio».
L’area operativa resta la stessa dei monopattini, così come le modalità di prelievo e riconsegna. All’interno del perimetro del centro storico è possibile parcheggiare biciclette e monopattini solo in corrispondenza delle rastrelliere presenti, mentre il resto del territorio urbano è area “free floating”, nella quale l'utente può lasciare il mezzo noleggiato dove preferisce. Purché, ovviamente, nel rispetto delle regole e del buonsenso. Come ricorda Bertarola, «è vietato circolare e posteggiare sui marciapiedi, andare in contromano o in più persone sullo stesso mezzo. Tutte queste sono infrazioni, e pertanto sanzionabili».
La questione "abbandoni"
Quanto al discorso degli abbandoni in luoghi non consoni o che creano disagi alla mobilità pedonale, «è purtroppo - come ammette l’assessore Franzoni - l’unico neo di un servizio che per il resto è davvero funzionale ed apprezzato. Quello che bisogna riuscire a fare è trovare un equilibrio tra le esigenze di tutti. Magari cercando di promuovere controlli più capillari soprattutto nelle zone da dove proviene il maggior numero di segnalazioni».
Segnalazioni che però - confermano Bertarola e Francione - «sono comunque in netto calo. Da parte nostra, cerchiamo di svolgere attività di informazione e formazione sia sui social e sul nostro sito internet, sia nelle scuole».
Le nuove regole del Codice della strada
E a proposito di regole, il nuovo Codice della strada, contempla un ampio capitolo dedicato proprio ai monopattini: dall’obbligo del casco a quello di targa e assicurazione. «Cominciamo col dire - puntualizza il comandante della Polizia locale Paolo Cortese - che alcune norme entreranno in vigore fin da subito, come l’obbligo del casco e il divieto di circolazione sui marciapiedi, per altre invece occorrerà attendere i decreti attuativi». E se per l’assicurazione non c’è problema, dal momento che i monopattini in sharing sono già assicurati come previsto dal bando comunale, per le targhe bisognerà aspettare le motorizzazioni provinciali. «Probabilmente - ha detto Cortese - sarà adottato lo stesso sistema utilizzato all’epoca per i ciclomotori».
Il "problema" del casco
Quanto al casco, indispensabile per la sicurezza, saranno gli utenti a doversene far carico. «Era impensabile, anche per ragioni igieniche, pensare ad un sistema di noleggio», ha precisato Cortese. Un elemento, questo, che però potrebbe incidere - e non poco - soprattutto sugli utilizzatori occasionali del servizio. «Sull’utenza occasionale, in effetti, abbiamo stimato che il nuovo obbligo del casco imposto dal Codice della strada potrebbe portare ad un calo attorno al 20-30%. Non ci stupiremo se ciò accadrà. La speranza è che questo tipo di utilizzatori dirotti il suo interesse sulle bici a pedalata assistita».
La bicicletta a pedalata assistita, in una città di pianura, è adatta ad utenti over 60 (Moser dice over 65 per percorsi comprendenti anche salite); il mezzo è più 'delicato' rispetto alle normali biciclette in dotazione alcuni anni fa, che già faticavano a reggere l'impeto o l'incuria degli utenti di allora. Spero che l' obiettivo sia un servizio autonomo della ditta che avrà l' appalto, senza sovvenzioni municipali.