Lutto

Novara piange Carlo Cariola, pilastro delle arti marziali

Aveva anche guidato la nazionale di ju jitsu conquistando l’argento europeo negli anni Ottanta e nel 2019 ottenuto il 7º Dan, il più alto assegnato dalla Federazione

Novara piange Carlo Cariola, pilastro delle arti marziali
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Si è spento a 75 anni, compiuti lo scorso mese di luglio, il fondatore del Judo Ju Jitsu Novara, realtà con la quale aveva recentemente festeggiato il settantesimo anniversario.

foto Paolo Migliavacca/Ciost

Novara piange Carlo Cariola

"Con la scomparsa di Carlo Cariola, Novara perde non solo un pilastro delle arti marziali a livello locale e internazionale, ma anche un amico, una guida, e una fonte di ispirazione" così il vice sindaco e assessore allo Sport di Novara Ivan Grandis ha commentato la triste notizia della scomparsa del fondatore del Judo Ju Jitsu Novara.

"Ogni volta che visitavo la sua palestra - prosegue il ricordo di De Grandis - lo trovavo sempre circondato da persone di tutte le età, desiderose di imparare e migliorare. Insieme, avevamo appena celebrato i 70 anni del suo sodalizio sportivo con la Judo Ju jitsu Novara.
Sono certo che Carlo ha toccato molte vite e che i suoi insegnamenti, dentro e fuori dal tatami, continueranno a vivere in ciascuno di noi.
Un abbraccio sincero ai familiari e a tutti coloro che stanno soffrendo per questa perdita. Ciao Carlo...".

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Il sindaco Alessandro Canelli: “Carlo è stato un grande professionista nel campo delle arti marziali, ma è stato soprattutto un grande insegnante ed educatore. Ha seguito a lungo generazioni i ragazzi che hanno trovato in lui e nello sport praticato un forte punto di riferimento per la loro crescita e formazione. Le nostre condoglianze più sentite alla famiglia. Il mondo dello sport novarese perde un grande personaggio”.

I festeggiamenti per il settantesimo

Lo scorso giugno 2024 il sodalizio fondato da Cariola aveva festeggiato in grande stile i 70 anni di attività. Traguardo importante di una società che ha subito importanti cambiamenti. Nel 1954 con Luigino Ferraris e un gruppo di universitari danno vita al Judo Novara. Arriva poi il 1976: Carlo Cariola fonda il Ju Jitsu insieme aglio allievi Federica Bertelegni, Tiziana Zorzetti, Maria Cristina Giannotta, Gianni Mancuso, Viana Vanierò, Marinella Cesa e Giuseppe Albertazzi. Nel 1993 è lo stesso Cariola a rifondare in tutto: nasce la definitiva società Judo Ju Jitsu Novara. «Un traguardo che non raggiungono tutte le società, - aveva commentato Cariola a giugno in un'intervista sul settimanale NovaraOggi - il sogno nel cassetto? Fare in modo che dopo di me ci siano altre persone che possano arrivare a festeggiare i 100 anni».

84 i tesserati in tutto, Cariola spiegava di non avere un ricordo più bello di tutti questi anni, o meglio, «il più bello deve ancora venire, - diceva sorridendo - momenti difficili? Ce ne sono stati, ma quello attuale lo è stato particolarmente, con la riforma dello sport sono state introdotte procedure incredibili».

Atleta straordinario

Cariola è stato atleta, ha guida la nazionale di ju jitsu conquistando l’argento europeo negli anni ’80.

Nel 2019 il presidente della federazione Coni Fijlkma Falcone aveva conferito al maestro novarese il «7º dan ju jitsu». Un grado che solo in cinque, compreso Cariola, hanno in tutta Italia, il massimo grado mai assegnato dalla federazione in questa disciplina. «Sto ancora volando, cammino a tanti metri da terra, - diceva ridendo Cariola, ma con voce emozionata -. Avete presente quei sogni nel cassetto che sai di non realizzare mai ma che tieni lì perché sono comunque belli? Ecco il settimo dan rappresenta questo per me. Non riesco a descrivere la mia felicità perché ancora fatico a realizzare di averlo ottenuto, sono al settimo cielo».

Il grado si ottiene per meriti conseguiti nella carriera sportiva non solo personale, ma anche per opportunità offerte agli altri, agli atleti.

Cariola poteva vantare oltre 50 anni di attività «Questa disciplina per me è un discorso di vita, - raccontava - ho iniziato nel 1970 con il judo, poi l’anno dopo ho provato ju jitsu perché facevo il portavalori e questa disciplina era autodifesa, ma io l’ho intesa subito come sport e ho iniziato a praticarla», senza più fermarsi.

Cariola aveva conseguito il primo grado della cintura nera nel 1976 a Porto Recanati, il secondo nel 1979 a Milano, il terzo nel 1983 a Taranto, il quarto nel 1988 a Genova e il quinto nel 1994 a Ostia Lido. Il sesto dan «mi è stato assegnato nel 2005 dal precedente presidente federale», diceva.

Atleta azzurro nel 1987 e «palma di bronzo al merito tecnico del Coni» nel 2005, Cariola è stato anche allenatore della nazionale Italiana di ju jitsu con conseguimento di un importantissimo risultato: «Ho guidato la squadra, che occupa l’ultimo gradino del medagliere, al secondo posto della classifica europea, abbiamo perso per un solo punto, ma una mia atleta ha fatto molto bene e mi sono consolato».

«Questa disciplina? La finalità principale è il controllo e credo sia un punto fondamentale, - spiegava il presidente - formazione e cultura sono alla base, ancor prima del risultato. Forse per me contava più prima, ora mi vedo come formatore».

Cariola era anche referente nazionale dell’area agonistica di tutte le specialità del ju jitsu.

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