NovarArcobaleno ha un nuovo presidente: "Porte aperte a chi vuole lavorare per i diritti di tutti"

A tu per tu con Matteo Franco, che spiega: "Novara rimane un pubblico difficile, ma non per questo ci arrenderemo"

NovarArcobaleno ha un nuovo presidente: "Porte aperte a chi vuole lavorare per i diritti di tutti"
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Nuovo presidente per NovarArcobaleno dopo le dimissioni di Laura Galasso. Il vice Matteo Franco (nella foto) ne prende il posto, pro tempore, e al suo fianco Flavio Mazzolini. Ad aprile previste nuove elezioni.

Lo ha intervistato il settimanale NovaraOggi

L'intervista

Da vice a presidente di NovarArcobaleno, Matteo Franco, cosa cambierà?

«Non penso cambierà molto. Siamo sempre stati un gruppo che lavora in maniera collettiva e non esistono personalismi all'interno dell’associazione».

Come si è avvicinato all'associazione?

«Sono tra le persone che hanno fondato l'associazione ormai più di 10 anni fa. È sempre stata una necessità che sentivo forte, per far ascoltare la mia voce e quella di chi troppo spesso viene silenziato. Inoltre in quegli anni era stata trovata uccisa Bruna Semiao (una donna trans* sex worker) nei pressi dell'Agogna, fatto che aveva sconvolto tutti. Non ci si poteva più sottrarre».

Cosa vuole raccontare di sè?

«Sono stato molto fortunato nella vita privata e lavorativa, in famiglia e sul lavoro (sono maestro di scuola primaria) sono assolutamente apprezzato per quello che sono e per quello che faccio come attivista. Non ho riscontrato grandi difficoltà se non atti di violenza verbale e fisica per le strade di Novara e Milano (le due città che frequento di più), anche se per fortuna sono sempre di meno».

Quali sono gli obiettivi del gruppo nel breve periodo e nel lungo periodo?

«Alcuni obiettivi rimangono invariati (sono quelli a lungo termine, come costruire un punto di incontro fisso sul territorio come Casa Arcobaleno a Milano, e anche una casa di accoglienza per persone queer senza più dimora), altri dipenderanno da come si evolverà la situazione politica nei prossimi mesi. Vorremmo rimanere in dialogo con le altre realtà novaresi e non, per far rete e moltiplicare i momenti di consapevolezza. Per il nostro rapporto con Comuni e varie istituzioni, sicuramente porteremo avanti alcune richieste per migliorare la vita delle persone Lgbt+ che abitano il circondario (partecipazione alla rete antidiscriminazione ReaDy, carriera Alias sul posto di lavoro, corsi di formazione per il personale medico sanitario e amministrativo…). Ci piacerebbe, inoltre, far sì che sempre più iniziative risultino veramente accessibili a tutti, attraverso traduzione in Lis, luoghi senza barriere architettoniche, punti di scarico sensoriale e tanto altro».

Le prossime iniziative?

«Aderiamo al cineforum IndignAzione, proposto da Amnesty Novara, di cui trovate informazioni sui social. Continueranno gli appuntamenti di "Kattiva", la serata queer di Novara, grazie alla quale riusciamo a portare ogni mese diverse personalità da tutta Italia; per il Giorno della Memoria, oltre ad aver tenuto un incontro formativo sull'omocausto (lo sterminio delle persone Lgbtq+ durante il nazifascismo) continueremo a proiettare quei pochi docu-film realizzati in questi anni. A febbraio proseguiremo con momenti di autocoscienza e più formativi».

Come sta rispondendo Novara (penso al Pride, penso ad alcuni tabù infranti anche solo nell'affrontare certi temi)?

«Novara rimane un pubblico difficile, ma non per questo ci arrenderemo. Negli anni si è fatto tanto e tanti muri sono caduti: non è il momento di indietreggiare, anzi se fosse possibile andremo ancora oltre. Con i Pride Novara si è decisamente svegliata, le persone queer si sono finalmente sentite più al sicuro e libere di attraversare le strade della città».

Quale messaggio ai giovani? E ai meno giovani?

«Se parliamo di comunità queer, mi viene da dire “noi ci siamo. Non abbiate paura di scriverci e di cercare aiuto se doveste avere bisogno. Creiamo insieme uno spazio sicuro e ampliamo i nostri orizzonti." A parte questo, più in generale, ogni soggettività (qualsiasi sia l'età e l'identità sessuale che la caratterizza) che voglia interessarsi a lottare per i diritti umani o semplicemente voglia avere un posto dove poter esprimere se stessa e creare comunità, troverà un punto di appoggio in NovarArcobaleno come sempre. L’associazione è su Facebook e Instagram (il sito è in via di ristrutturazione) con tutte le informazioni. Invito chiunque abbia voglia di mettersi in gioco o anche solo avesse bisogno di passare del tempo con persone della comunità queer, che NovarArcobaleno c'è e accoglierà sempre a braccia aperte».

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