Obiettivo raggiunto per la campagna natalizia del centro antiviolenza dell'area nord novarese
L'unico modo per prevenire la violenza di genere è fare cultura.
Obiettivo raggiunto per la campagna natalizia del centro antiviolenza di Borgomanero: nel 2025 saranno attivati 40 laboratori nelle scuolee.
Campagna natalizia del centro antiviolenza: obiettivo raggiunto
L’obiettivo della campagna di raccolta fondi lanciata dal centro antiviolenza sul territorio da poche settimane, in occasione della giornata mondiale per l’eliminazione della violenza sulle donne, è stato raggiunto. Sono infatti arrivati a quota 40 i laboratori che si potranno attivare grazie alle donazioni raccolte dalla Cooperativa Irene SC, che gestisce la struttura di assistenza e prima emergenza in città, servendo tutta l’alta provincia di Novara.
La violenza di genere è prima di tutto una questione di cultura
I laboratori saranno attivati nelle scuole del territorio nel 2025, partendo dalla convinzione che la violenza di genere è, prima di tutto, una questione di cultura. E la riprova di questo arriva dalle testimonianze dirette di chi ha svolto laboratori nei mesi passati: «Alcuni studenti - così la prof. Giuditta Lonardi, della scuola secondaria di primo grado di Gozzano - dopo l’esperienza dei laboratori, vanno a casa e pongono alcune domande ai genitori “Chi ha di più il carico familiare sulle proprie spalle?” “Vi sentite apprezzati al lavoro e trattati in modo equo oppure no?”, portando nell’ambiente famigliare alcuni concetti ascoltati a scuola. Così piano piano la cultura della parità entra nelle case e diventa tema di confronto e riflessione».
«Emergono sempre aspetti interessanti -dice Maura Faccin, un’operatrice che entra nelle classi - sentiamo che già a 9 anni i bambini maschi hanno paura o vergogna a condividere coi compagni che da grandi sognano di fare il marito o il padre e non solo il calciatore». «Prevenire la violenza si può - spiega la presidente di Cooperativa Irene SC, Margherita Fortina - e l’educazione alla parità di genere è uno degli strumenti per farlo. Nelle classi proponiamo ai bambini e alle bambine di ragionare sugli stereotipi di genere (i colori tipicamente maschili e femminili, le professioni, l’abbigliamento, gli sport…) provando a scardinare quelli che sono i pregiudizi in cui la cultura imprigiona la nostra mente. Creiamo in classe le condizioni per cui ogni bambina e bambino possa esprimersi per quello che è e sognarsi libero da preconcetti culturali».
I laboratori nelle scuole hanno l’obiettivo di far riflettere le studentesse e gli studenti sui loro desideri, la loro identità, il loro corpo, le loro idee sul tema della parità e della prevenzione alla violenza e supportare i docenti nell’affrontare temi delicati di difficile approccio.
I numeri del centro antiviolenza
«Sono 678 le donne che si sono rivolte al Centro antiviolenza in questi 5 anni - spiega la coordinatrice Chiara Zanetta - diverse per storia personale, provenienza, estrazione sociale. 79 donne e 55 bambine e bambini, loro figli, hanno beneficiato dell’accoglienza in emergenza per allontanarsi da situazioni molto gravi e pericolose».
La campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi intitolata «Il miglior pareggio possibile», è attiva da fine ottobre e si concluderà a Natale, è quindi possibile continuare a donare per attivare dei laboratori nelle scuole su un tema tanto delicato quanto urgente. La risposta del territorio indica che è possibile - e necessario - creare una cultura diversa che generi benessere per tutte e tutti, senza giudizio.