Ambiente

Oleggio dice addio a 19 alberi: "Erano pericolosi"

Il vice sindaco parla di provvedimento doloroso ma necessario; non mancano dissenso e perplessità tra i cittadini

Oleggio dice addio a 19 alberi: "Erano pericolosi"
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Un avviso alla cittadinanza che ha fatto discutere e sollevato qualche voce di malcontento quello pubblicato nei giorni scorsi sui social dal vice sindaco e assessore all'Ambiente Paola Caraglia. Oggetto della comunicazione la necessità di abbattere urgentemente alcune piante risultate ammalorate e pericolose. Un provvedimento già messo in atto più volte sul territorio comunale negli ultimi anni e che ha acceso ancora una volta il dibattito in città.

Il monitoraggio

Caraglia ha fatto sapere che, a seguito delle operazioni di monitoraggio affidate da qualche anno a uno studio agronomico specializzato, è emersa la necessità di approfondimenti su alcuni alberi radicati all’interno delle aree verdi di proprietà comunale, al fine di verificarne lo stato di salute e sicurezza.

"Oltre ad un precario stato di salute rilevato visivamente - spiega il vice sindaco - alcuni alberi hanno mostrato (con approfondite analisi strumentali) delle significative alterazioni del legno dovute alla presenza di funghi xilofagi cariogeni che determinano un’estrema ed irreversibile vulnerabilità meccanica dei tessuti, tanto da decidere un urgente e responsabile abbattimento".

"Decisione dolorosa ma inevitabile"

"E' sempre doloroso dover procedere con degli abbattimenti - prosegue la comunicazione - ma la sicurezza dei cittadini viene prima di tutto e le condizioni di questi alberi non garantivano più di poter fruire di alcune aree in sicurezza. Da parte nostra l'abbattimento è sempre l'ultima azione da mettere in atto, ma quando diventa di estrema urgenza per l’incolumità pubblica, non possiamo esimerci dal prendere queste decisioni".

L'Amministrazione comunale evidenzia quindi come in casi come questi non sia possibile "esporre i propri cittadini ad un pericolo" e non possa quindi fare altro che "seguire le indicazioni che un esperto arboricoltore ha dato".

Gli abbattimenti hanno interessato:

  • un Calocedro
  • due Cedri
  • un Fico
  • una Magnolia in Villa Calini
  • 2 Aceri radicati presso la scuola Verjus
  • una Farnia a Villa Trolliet
  • dieci ippocastani in Viale Loreto
  • un Abete rosso nei giardini pubblici della stazione

Le reazioni dei cittadini

E va detto che, se tuti si sono detti concordi nell'affermare che la sicurezza delle persone sia sempre da mettere al primo posto, in tanti però si sono dichiarati perplessi e amareggiati per questi provvedimenti, tornando a chiedere all'amministrazione una maggiore programmazione nella cura del verde e nuove piantumazioni.

"Vanno impiantati altri alberi, non fare sculture come quelle negli anni passati" ha scritto una cittadina oleggese riferendosi ad alcune sculture lignee realizzate negli anni passati utilizzando la base di alberi abbattuti.

"In via Sempione (di competenza provinciale: ndr) sono state tolte piante considerate malate e anziché sostituirle è stata costruita una pista ciclabile irriconoscibile come tale. Valeva forse ripiantare" ha scritto qualcun altro.

C'è chi poi invita il comune di Oleggio a prendere esempio da altre regioni. "Sono spesso in Liguria dove numerose palme sono state abbattute perché pericolose a causa dello stato di salute. Ma altre sono state piantumate al loro posto, anzi più numerose proprio per compensare. Cosa che non avviene a Oleggio. In Liguria vedo costantemente presi provvedimenti a tutela delle piante per curare piante malate prima che vengano abbattute. A Oleggio non l’ho mai visto. In Liguria si fa prevenzione. A Oleggio no. Vero, l’Amministrazione comunale è responsabile del pericolo eventualmente causato, ma deve essere responsabile anche dell’educazione alla salvaguardia dell’ambiente e, in parte, della salute del cittadino. Peccato, Oleggio".

"Grazie a tutti questi “esperti” - scrive qualcun altro con amarezza - vedo solo che negli ultimi anni si sta facendo piazza pulita di piante secolari per poi rimpiazzarle con ramoscelli che più delle volte muoiono poco dopo".

Gli interventi compensativi

"Agli abbattimenti - assicura Caraglia, escludendo la realizzazione di eventuali "sculture" - una volta ultimate le operazioni di rimozione del ceppo basale, anch’esso compromesso ed infetto nella maggior parte dei casi, seguirà il dovuto impianto compensativo".

La relazione dei tecnici è a disposizione di tutti, sul sito del Comune.

 

 

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