Il botta e risposta tra Rossi e Icardi

Orta San Giulio: il pensionamento del medico di base diventa un caso politico in Regione Piemonte

L'intervento del vice presidente della commissione regionale sulla sanità, Domenico Rossi.

Orta San Giulio: il pensionamento del medico di base diventa un caso politico in Regione Piemonte
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Il 29 giugno il medico di base del paese è andato in pensione per sopraggiunti limiti di età, e la questione è diventata un caso politico regionale.

Va in pensione il medico di base in paese, e la questione diventa un caso politico in regione

Sulla questione dei 1400 pazienti assistiti dal dottore, dopo l’annuncio da parte della Regione del suo pensionamento, è infatti intervenuto il vice presidente della commissione sanità regionale, il consigliere di opposizione del Partito democratico Domenico Rossi: «I disagi riscontrati dai cittadini di Orta San Giulio rappresentano l’ennesimo esempio di come la carenza di medici di medicina generale sia ormai un’emergenza in Piemonte». A Torino Rossi ha presentato, all’organo amministrativo regionale, un’interrogazione «sulla cessazione dell’attività del medico di base di riferimento della comunità avvenuta senza preavviso in data 29 giugno 2023».

"La peculiarità di Orta rende la situazione ancora più delicata"

«La peculiarità di Orta - spiega il consigliere - rende la situazione ancora più delicata: buona parte della popolazione è composta da persone anziane e la disponibilità di medici solo al di fuori del territorio comunale ha creato forte preoccupazione; l’ambulatorio della frazione di Legro offriva un’ora di apertura per un solo giorno alla settimana; sul territorio comunale insistono la Comunità Monastica delle suore Benedettine “Mater Ecclesiale”, collocata sull’Isola di San Giulio, l’istituto Maria Ausiliatrice, Casa Madre Mazzarello, che ospita suore anziane che necessitano di assistenza, e la RSA Villa Serena», aggiunge il consigliere Dem precisando che «sono ormai decine le emergenze simili riscontrate negli ultimi anni in tutto il Piemonte».

In Piemonte nel 2025 saranno 270mila le persone che rischiano di rimanere senza medico

«Una situazione che ben conosciamo e denunciamo da tempo - spiega Rossi - perché i dati sono disponibili già dal 2017. Nel 2025 in Piemonte circa 270mila cittadini rischiano di rimanere senza medico di base e solo il 50% degli assistiti troverebbero spazio presso un medico subentrato. E quali sono le risposte della Regione? Solo interventi palliativi». «La risposta della giunta è insufficiente. Non basta metterci una pezza - commenta Rossi - occorre prevenire le criticità e pianificare interventi strutturali. Alcuni li suggeriamo da tempo dai banchi dell'opposizione: lavorare a un piano straordinario di assunzioni e borse di studio regionali che diminuisca l’effetto della gobba previdenziale nei prossimi anni; potenziare la figura dell’infermiere di comunità poiché non tutto ciò che serve al paziente deve farlo un medico; migliorare la comunicazione tra Asl e sindaci che troppo spesso non ricevono risposte adeguate e puntuali, aprire un tavolo di confronto permanente tra assessorato regionale e Anci su questo tema. I medici di medicina generale sono un perno essenziale ed insostituibile del sistema sanitario nazionale perché rappresentano il primo riferimento per la salute dei cittadini, in particolare per la presa in carico dei malati cronici e per il funzionamento della case di comunità. Non possiamo permetterci di non gestire la carenza di medici di base con una precisa pianificazione per fornire il miglior servizio possibile ai piemontesi», conclude Rossi.

La risposta dell'assessore Icardi

«L’Asl Vco il 14 giugno 2023 – informa l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, in risposta a un’interrogazione in Consiglio regionale sulle iniziative per la sostituzione del medico -, attraverso un comunicato stampa pubblicato sul proprio sito e attraverso i giornali locali, ha informato la popolazione del prossimo pensionamento, dando indicazioni precise su come comportarsi per la nuova scelta del medico. Nell’ambito territoriale a cui appartiene il Comune di Orta alla data del 29 giugno 2023 c’erano ben 8 medici con possibilità di acquisire i pazienti restati senza medico, essendo disponibili circa 3.600 posti, quindi quasi il triplo dei posti necessari». E’ la risposta dall’assessorato alla Sanità regionale sulla questione, che interviene anche sulla presenza delle comunità monastiche e le case di riposo: «il 28 giugno si era già provveduto all’assegnazione di un nuovo medico tra quelli disponibili, mentre per la Rsa Villa Serena sono già state fatte due manifestazione di interesse per un posto di medico Rsa e nel frattempo è già stato individuato un medico che si farà carico dei pazienti del medico appena pensionato». «La Direzione del Distretto – conclude l’assessore Icardi - nei giorni precedenti al pensionamento del medico si è confrontata direttamente con il sindaco di Orta, dando la massima collaborazione per diminuire i disagi alla popolazione e chiedendo ai medici incaricati l’apertura di ambulatori nelle piccole frazioni».

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