Preoccupazione

Per combattere la siccità il Piemonte guarda anche a Israele

Il 2022 è stato per la regione il peggiore anno sotto il profilo idrologico degli ultimi 65 anni

Per combattere la siccità il Piemonte guarda anche a Israele
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La prima giornata del convegno “La risorsa idrica in Piemonte”, svoltasi presso l’International Training Centre di Torino su iniziativa della Regione, è stata dedicata alle strategie di gestione idrica in agricoltura e ai progetti innovativi con un confronto con quanto si sta facendo in Israele.

Le parole di Cirio

Aprendo i lavori in videocollegamento, il presidente della Regione Alberto Cirio ha sostenuto che “l’emergenza idrica è un problema serio ma ci sono gli strumenti per affrontarla: nel nuovo Programma di sviluppo rurale del Piemonte ci saranno 55 milioni per aiutare le aziende agricole a realizzare piccoli invasi, che dovranno salvaguardare l’ambiente e il paesaggio. Mettendo queste risorse abbiamo mosso i primi passi, ma come Regioni rivendichiamo un’attenzione forte e determinata dello Stato, perché è necessario azionare tempestivamente leve importanti”.

“Fino a pochi anni fa – ha rilevato Cirio – in Piemonte si facevano i convegni sulle alluvioni, tanti venivano da noi a imparare come gestire l’eccesso di acqua. Oggi la situazione si è invertita e dobbiamo imparare da chi ha già affrontato il problema come gestirne la scarsità. L’approccio che vogliamo è di tipo scientifico, guardando innanzitutto ai dati. Senza dimenticare che l’assenza di precipitazioni crea anche problemi di qualità dell’aria. L’agricoltore, che in Piemonte finora non si è mai dovuto preoccupare dell’acqua, ora dovrà occuparsene, ma non sarà lasciato solo. In montagna saranno costruiti nuovi bacini per il contenimento dell’acqua e abbiamo pianificato anche azioni di coinvolgimento del mondo agricolo”.

Il neo direttore generale dell’Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente) Secondo Barbero ha sostenuto che “il 2022 è stato per il Piemonte il peggiore anno sotto il profilo idrologico degli ultimi 65. Si sta determinando un depauperamento molto rapido delle falde e registriamo un calo del 60% dell’acqua immagazzinata nelle Alpi sotto forma di neve, oltre a una diminuzione del 10-15% dell’acqua nei fiumi”. Il Piemonte sta subendo un cambiamento climatico più netto rispetto a quanto avviene mediamente nel mondo. Guardando i dati degli ultimi 60 anni si registra infatti un aumento di quasi 2,5 gradi delle temperature massime e di circa 1,5 gradi delle minime, a fronte dell’aumento medio di circa 1 grado fatto registrare a livello globale. E gli scenari per il futuro sono ancora peggiori: a fine secolo ci potrà essere un uteriore aumento di 2 gradi della temperatura, nello scenario più ottimista, e di 5 gradi in quello scenario più pessimista.

Di qui l’assoluta necessità ribadita dai partecipanti di imparare ad usare meglio la risorsa acqua. Anche attraverso la cooperazione, come insegna Israele, il cui ambasciatore in Italia Alon Bar, in collegamento da Roma, ha riferito dell’importante collaborazione di Israele con i Paesi dell’area limitrofa per la desalinizzazione dell’acqua: “Israele, situato in una regione con scarse risorse idriche naturali, ridotte precipitazioni e temperature elevate, in 75 anni di storia ha accumulato conoscenze e sviluppato soluzioni all’avanguardia per la gestione della risorsa idrica, dal riciclo della acque reflue (90%) per fini agricoli e industriali, alla gestione delle perdite idriche, dalla dissalazione all’estrazione dell’acqua dall’aria. Desideriamo condividerle con voi e con il resto del mondo perché riteniamo che l’acqua possa e debba essere un tema di cooperazione, bilaterale, regionale e internazionale. Numerose città e aziende italiane ricorrono da tempo all’esperienza del nostro Paese”.

L’assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa ha chiosato affermando che “l’importanza e qualifica dei relatori e i contenuti affrontati hanno confermato tante condivisioni sul percorso da avviare per ottenere risultati nel medio-lungo termine incoraggiando l’uso delle tecnologie e cercando di mantenere un principio di rispetto tra la disponibilità e il fabbisogno. L’obiettivo è metterci a confronto con tutti gli attori oggi coinvolti dall’emergenza siccità. Da un anno abbiamo lavorato per raccogliere dati, informazioni e le iniziative da portare ad un tavolo globale dedicato al tema”.

Domani la seconda giornata, che tratterà degli effetti sull’ambiente dei cambiamenti climatici e dei progetti innovativi della Regione per la gestione dell’acqua

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