Piano del traffico: Novara pensa al futuro tra ciclabili e rotonde
Tra gli obiettivi il miglioramento delle condizioni di circolazione e sosta e della sicurezza, la riduzione dell'inquinamento e il risparmio energetico
Che il traffico sia la “bestia nera” di qualsiasi amministrazione è chiaro a tutti. Così come chiaro che nel secondo mandato del sindaco Canelli proprio questo sia il fronte più fragile e dolente, anche a causa dei gravi problemi strutturali, per esempio quelli dei ponti e dei viadotti.
Lo racconta il Corriere di Novara
Piano generale del traffico
Nove anni dopo l’ultimo Piano generale del traffico urbano, quello realizzato nel 2014 dall’amministrazione di centrosinistra di Andrea Ballarè, Novara prova a darsi un nuovo strumento di pianificazione e programmazione per la mobilità urbana, uno strumento che tenta di trovare risposte alle quotidiane fatiche dei cittadini, automobilisti e non, in coerenza con gli obiettivi “macro” descritti dal Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (Pums) approvato giusto un anno fa, nel novembre 2022.
Gli obiettivi del PGTU e alcuni primi focus operativi sono stati presentati nei giorni scorsi alla commissione ambiente dall’assessore Riccardo Lanzo e dai tecnici della società Sintagma, che hanno sommariamente enunciato gli obiettivi del nuovo strumento: il miglioramento delle condizioni di circolazione, movimento e sosta; il miglioramento della sicurezza stradale; la riduzione dell'inquinamento atmosferico e acustico; il risparmio energetico.
Obiettivi ambiziosi e con una forte impronta “ambientalista”, almeno nelle intenzioni.
«Il nuovo PGTU – è stato spiegato - mira a incentivare i comportamenti virtuosi: trasporto pubblico, car e bike sharing, mobility management, nuove tecnologie per agevolare sempre più i cittadini. Puntiamo ad una città con un trasporto pubblico sempre più efficiente, a migliorare le condizioni per chi si sposta in auto, a tutelare e incentivare gli spostamenti a piedi e in bicicletta, puntando sempre più a una mobilità sempre più sostenibile a basso impatto ambientale e migliorando lo spazio pubblico».
Gli interventi previsti
Nel corso della commissione sono stati elencati gli interventi previsti dal Piano, che vanno ad incidere su tutti i fronti aperti: si faranno “interventi di fluidificazione del traffico con la realizzazione di rotatorie (il piano ne prevede 18 per eliminare 10 semafori) e piazze traversanti” (un inedita modalità di mitigazione della velocità con il piano viabile rialzato) che saranno collocate in tre punti particolarmente critici. Cambierà la modalità di accessibilità all’area centrale con una nuova regolamentazione della Ztl e al comparto della stazione, aumenteranno le zone 30 (fino a 35,3 chilometri), e sono previste le cosiddette cerniere di mobilità con la creazione di parcheggi di interscambio attrezzati di servizi”.
Potenziare le ciclabili
Lanzo ha molto insistito sull’impegno dell’amministrazione a far crescere la rete della ciclabilità. «Le piste ciclabili in previsione sono oltre 100 chilometri, contro i 36 chilometri attualmente esistenti. Diciotto chilometri sono già in fase di realizzazione E, sempre sul fronte della ciclabilità, ha annunciato la sperimentazione della prima “casa avanzata”, lo spazio protetto per i ciclisti in corrispondenza dei semafori: sarà realizzata in corso Torino all’incrocio con viale Buonarroti e via Carducci.
L’assessore ha parlato anche di «potenziamento della rete del trasporto pubblico», con la Sun fortemente impegnata a rinnovare il suo parco mezzi, e confermando l’idea, contenuta nel Pums, della realizzazione di linee di “Trasporto rapido di massa (BRT)”.
Bike sharing e car sharing
Nella logica di favorire tutte le forme di mobilità lenta ed ecologica, il piano assegna un ruolo importante alla condivisione dei mezzi. Dopo la prima (fallimentare) esperienza attuata tra il 2006 e il 2012, si proverà a rilanciare un bikesharing di nuova concezione, e si sta lavorando anche all’ipotesi di un car sharing di auto elettriche.
A proposito della questione della sosta, in particolare della sosta a pagamento, Lanzo ha “categoricamente” escluso l’ampliamento dell’area delle strisce blu.
Le tempistiche?
Con la commissione dello scorso 8 novembre il PGTU comincia il suo iter: 30 giorni di pubblicazione per consentire la presentazione delle osservazioni, che verranno esaminate prima in una ulteriore commissione , poi in consiglio comunale con le relative controdeduzioni per poi arrivare all’approvazione definitiva «necessariamente – ha detto Lanzo – entro il 15 dicembre».
Ma la domanda vera, che già ieri è aleggiata durante il dibattito, è quella sui reali tempi di attuazione. Lanzo ancora una volta è stato molto cauto: il piano è «di immediata realizzabilità» per gli interventi «di modesto onere economico», che riguardano «le urgenti criticità della mobilità», nell’arco dei prossimi tre anni. Per le grandi criticità invece l’orizzonte è almeno decennale, perché «potranno essere rimosse solo attraverso potenziamenti dell'offerta infrastrutturale e di servizi di trasporto pubblico collettivo».
Il piano deve ridurre il numero di auto nella zona centrale e non migliorare la viabilità. Occorre migliorare e ridurre i tempi di percorrenza per bus, bici e pedoni.zona a 30 km/h in tutta la città subito.