Consiglio regionale

Polo logistico di Fara Novarese: "Manca la Valutazione ambientale strategica"

Per Domenico Rossi è "poco prudente" non sottoporre una variante così imponente per il territorio a un'analisi preventiva

Polo logistico di Fara Novarese: "Manca la Valutazione ambientale strategica"
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Una variante al piano regolatore di Fara Novarese che consente la realizzazione di un polo logistico-produttivo di circa 31.500 metri quadrati coperti con capannoni alti 30 metri, ma non sottoposta alla Valutazione ambientale strategica (Vas): questo l’oggetto dell’interrogazione presentata da Domenico Rossi (Pd) in consiglio regionale.

Il vicepresidente della Giunta regionale, Fabio Carosso, nel rispondere ha sottolineato che fare o meno la Vas è “una decisione del Comune, trattandosi di una Variante di Piano regolatore”.

La questione

L’interrogativo posto verteva sulla coerenza del Piano di Fara rispetto ai piani sovraordinati di competenza regionale, come il Territoriale e il Paesaggistico e se, considerata l’entità della variante, sia ammissibile la scelta di non assoggettare il Piano alla Vas (Valutazione ambientale strategica). Questo anche in considerazione delle osservazioni di Asl, Arpa e Sovrintendenza Belle arti e paesaggio.

La risposta della giunta regionale

Nella risposta della Giunta è stato evidenziato che la Regione, prima della scadenza dei termini per presentare ricorso (11 marzo), non può esprimere giudizi. “Tuttavia in questo caso – ha affermato Carosso – leggendo la delibera comunale si evince che la Soprintendenza per la Provincia di Novara ha ritenuto che questa variante debba essere assoggettata alla procedura di Vas, in quanto prevede interventi di rilevante impatto ambientale su un territorio di notevole valenza paesaggistica”.

Comunque, ha aggiunto l’assessore, “la Regione non risulta neppure tra i soggetti individuati con competenza ambientale per questo tipo di varianti. La decisione e responsabilità in merito alla Vas, quindi, è di esclusiva competenza del Comune che, come richiesto dalla normativa, deve motivare il risultato della verifica di assoggettabilità a Vas e adempiere agli obblighi di trasparenza”.

Rossi, nella replica, ha sostenuto che sia “comunque poco prudente, viste anche tutte le osservazioni che sono state fatte, che alla fine non si sottoponga la variante alla Vas”.

Le "Puntate precedenti"

La nuova area oggetto di variante riguarda un'impresa di livello internazionale che produce rubinetteria di alto livello. Nei piani dell'azienda c’è la costruzione di un nuovo magazzino logistico, che soddisfi le necessità di una produzione in espansione. La scelta è ricaduta sul piccolo paese di Fara Novarese, dove un’area industriale di 6mila mq, dismessa dopo un incendio, attende di essere riqualificata. Il progetto dell'azienda però ne richiede 31.500, ecco quindi la necessità di una variante.

Il progetto, che preoccupa residenti e ambientalisti per il suo notevole impatto in un'area prevalentemente verde, è stato valutato "di interesse pubblico" dal sindaco Aldo Giordano e dalla sua amministrazione.

Approvata quindi (sette favorevoli, quattro contrari) la variante che consentirà di costruire fino all’altezza di 30 metri. L'amministrazione a quel punto decide di non procedere con la Valutazione Ambientale Strategica, il cui scopo è quello di “garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente (...) dell’adozione e approvazione di detti piani e programmi assicurando che siano coerenti e contribuiscano alle condizioni per uno sviluppo sostenibile”.

La contrarietà del Comitato Dnt

Restano però i dubbi di chi, come il Comitato Dnt (Difesa nostro territorio), si chiede come si possa definire di interesse pubblico un insediamento logistico in un’area a vocazione vitivinicola e agricola.  Tutte respinte tranne una le osservazioni presentate da associazioni e privati cittadini preoccupati dal progetto, con la rassicurazione che gli impatti ambientali e paesaggistici saranno tenuti in debita considerazione.

"Rstano tante domande - fa sapere il Comitato Dnt - dove finiscono i diritti di un imprenditore e iniziano quelli degli interessi pubblici e della Natura? Come può un’azienda essere davvero green se non si fa scrupolo di cementificare 25.500 mq di terreno vergine in una provincia tristemente in cima alle classifiche Ispra per consumo di suolo (Novara è al 6° posto e tra le prime 3 province con la crescita maggiore tra il 2020 e il 2021)? Perché un sindaco decide una modifica così importante per il paese che amministra affidandosi agli stessi professionisti che sembrerebbero “consigliare” anche il proponente e senza organizzare un evento pubblico per informare i cittadini? Le risposte non possono essere lasciate ai posteri, sui quali ricadranno le decisioni prese oggi".

 

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