nuovo decreto

Sanitari no vax reintegrati: 34 nel Novarese

Sono 20 dipendenti dell'Aou Maggiore della Carità e 14 dell'Asl: tra loro nessun medico.

Sanitari no vax reintegrati: 34 nel Novarese
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Sono in tutto 34 i dipedenti di Asl e ospedale di Novara che erano stati sospesi per inapempienza all'obbligo vaccinale e dal 2 novembre, grazie al nuovo decreto, sono stati reintegrati al lavoro.

E' stata reintegrata anche l'infermiera "no vax" Giusy Pace

Esattamente un anno fa, il 30 ottobre 2021, Novara era rimbalzata alla ribalta delle cronache nazionali (e non solo) per la ormai tristemente famosa manifestazione “no vax” i cui partecipanti avevano sfilato indossando abiti che richiamavano quelli dei deportati nei campi di concentramento. Da ieri, 2 novembre, una delle organizzatrici del corteo che aveva sollevato unanime sdegno, la coordinatrice infermieristica Giusy Pace, sospesa dal lavoro all’Azienda ospedaliero universitaria di Novara per violazione dell'obbligo vaccinale, è stata reintegrata in ospedale (anche se pare ancora non vi abbia ancora fatto rientro, prendendosi un periodo di ferie). Pace è una dei 20 dipendenti dell’Aou che non si erano voluti vaccinare e che ora sono stati riammessi in servizio grazie al nuovo decreto del Governo. In tutto, si tratta di 8 infermieri, 1 tecnico, 4 oss e 7 amministrativi, ma nessun medico.
Anche all’Asl di Novara da mercoledì sono ritornati in servizio i 14 dipendenti sospesi per inadempienza all’obbligo vaccinale: 4 infermieri, 2 oss, 5 amministrativi, 1 operatore tecnico, 1 assistente sanitario e 1 educatore professionale. Anche qui, nessun medico. Oltre ai dipendenti, nell’elenco dei reintegrati all’Asl risultano anche un medico di famiglia e uno psicologo convenzionato.

L'Ordine dei medici: "Giudizio negativo"

Se Aou e Asl hanno proceduto, nel rispetto delle decisioni del nuovo esecutivo, a richiamare in servizio il personale sospeso, anche l’Ordine dei medici ha già invitato le Pec di reintegro degli iscritti “no vax” che erano stati sospesi. «Ci atteniamo alle disposizioni del Decreto - commenta il presidente dell’Ordine provinciale, Federico D’Andrea - Fortunatamente, si tratta di numeri irrisori sulla totalità degli iscritti: stiamo parlando di una ventina di persone, fra l’altro in gran parte pensionati. C’è poi qualche odontoiatra e alcuni liberi professionisti».
Nel merito del provvedimento, il dottor D’Andrea non nasconde di nutrire «molte perplessità. E’ vero che le condizioni attuali non sono quelle di un anno fa e che il Covid, che comunque non è affatto sparito, fa meno paura. Ma forse si sarebbe potuto agire in un altro modo. Non sarebbe costato nulla aspettare un po’, visto che già era prevista la scadenza dell’obbligo vaccinale per il personale sanitario al 31 dicembre. Il messaggio che è passato è che questi reintegri serviranno a sopperire alla carenza di medici nelle strutture sanitarie. Ma, come abbiamo visto, almeno nelle nostre zone si tratta di numeri irrisori, che certo non incidono su un problema che ha ben altre cause».
Riassumendo dunque, conclude D’Andrea, «non posso che esprimere un giudizio negativo, condividendo la posizione della Federazione nazionale. Come ho detto, è vero che oggi siamo più tranquilli rispetto all’inizio della pandemia, ma è soprattutto perché in moltissimi si sono vaccinati. E se queste persone oggi possono rientrare al lavoro è anche grazie a tutti loro».

E i "no vax" tornano in piazza

E una ventina di persone ha partecipato ieri pomeriggio, mercoledì, alla manifestazione di “Commemorazione dei morti” (nella foto sopra) organizzata dal gruppo No Vax che durante la pandemia promuoveva ogni sabato un sit in in centro storico a Novara. Il gruppo, dopo il ritrovo all’Angolo delle Ore, si è diretto in piazza Cavour con ceri. Tutto si è svolto senza incidenti. Presenti Polizia di Stato e Carabinieri.
l.c.

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