Scuola e Green pass, la Uil: sicurezza ed efficienza ma senza discriminazioni
“A pochi giorni dall’inizio regna ancora il caos”.
Scuola e Green pass: la Uil Scuola provinciale ravvede una situazione con tanti dubbi.
Scuola e Green pass
Intervento della Uil Scuola provinciale sulla ripresa della scuola e le relative regole. Il sindacato, in una nota, comunica di lasciare la firma al protocollo di sicurezza firmato lo scorso 14 agosto, ma di ritirare la delegazione trattante al ministero, perché la nota inviata alle scuole «è atto amministrativo in contrasto con gli impegni assunti e noi non vogliamo essere complici delle brighe ministeriali».
Lo aveva anticipato già Giovanni Troiano, segretario generale Uil Biella-Vercelli: «Abbiamo supplenti che dovranno prendere il posto dei docenti e lavoratori sospesi dal servizio e dallo stipendio a loro volta valutati sul possesso del green pass, come se la scuola fosse un ristorante c’è chi entra e c’è chi esce». La proposta fatta non ha avuto esito: «Abbiamo proposto una moratoria, nei cui margini le scuole possono definire convenzioni con le Asl e i privati, attendendo la conversione in legge del decreto che dovrà affrontare i temi in atto, entrando nel dibattito ed evitando discriminazioni come quelle che si stanno consumando ai danni dei lavoratori della scuola».
La nota
Di fatto Uil scuola conferma la propria firma al protocollo, ma contesta pesantemente la nota che lo stravolge, ritirando la delegazione trattante. «Il vertice Uil Scuola giudica inaccettabile la nota amministrativa prodotta dal ministero e per protesta decide di ritirare la propria delegazione – viene riportato in una nota – . A scuola con il green pass o con il tampone, questo dice il protocollo, e in conformità di legge il tampone è a carico del datore di lavoro. Questo abbiamo firmato questo sosterremo, in ogni sede». Ma cosa è successo?
«Il protocollo firmato con convinzione dalla Uil Scuola, attraverso una nota unilaterale che lo stravolge, rappresenta un vulnus nelle relazioni sindacali e nell’affidabilità del Governo e della politica che pesantemente è intervenuta nel dibattito per condizionarlo e suscitare uno scontro ideologico che alla scuola non serve», fa presente Troiano.
A pochi giorni dall’avvio dell’anno scolastico la situazione non è delle più serene come osserva Troiano: «La realtà indica il crescere del caos nelle scuole».