Questione abitativa

Sgomberi a Novara: c'è tempo fino a luglio per via Pianca, via Calderara e via Bonola

Termine ultimo per liberare le palazzine: sono 16 i nuclei familiari abusivi, 26 i minori e 3 i disabili

Sgomberi a Novara: c'è tempo fino a luglio per via Pianca, via Calderara e via Bonola
Pubblicato:

Il 30 luglio è il termine ultimo entro il quale dovranno essere liberati gli immobili di via Pianca (nella foto), via Calderara e via Bonola per consentire la stipula del contratto con chi effettuerà i lavori di abbattimento o manutenzione straordinaria previsti. Lo racconta il Corriere di Novara.

La comunicazione arriva dall’assessore alle Politiche sociali Luca Piantanida rispondendo, giovedì in Consiglio comunale, a un’interrogazione di Piergiacomo Baroni (Insieme per Novara). Resta dunque qualche mese per trovare una soluzione per coloro che ancora vi abitano, tra i quali - com’è noto - diversi abusivi. Per qualcuno di loro ancora venerdì scorso, 10 marzo, c’è stata la visita della Polizia municipale.

Sono 16 i nuclei familiari abusivi

Ad oggi, ha detto sempre Piantanida, "sono 16 i nuclei familiari abusivi", quattro dei quali sono in carico ai servizi sociali, mentre otto non risultano residenti nel Comune di Novara. Per alcuni di loro i servizi sociali hanno anche proposto delle soluzioni ma, ha sottolineato l’assessore, "senza esito".

Non sono andati a buon fine né la proposta di iscrizione di un bimbo all’asilo nido per consentire alla mamma di trovare un lavoro, né quella di inserimento di una donna in un percorso di accompagnamento lavorativo finanziato dalla Regione e rivolto a soggetti svantaggiati: in entrambi i casi le proposte sono state rifiutate, così come quella, ha ricordato ancora Piantanida, "di inserimento in una struttura di accoglienza di una signora con due bambini per regolarizzare la loro posizione anagrafica e consentire così la partecipazione al bando per le case popolari".

Risposte che non hanno però convinto Baroni: "La presa in carico dei servizi sociali è il punto di partenza. Ma il problema qui è di tipo abitativo. Dobbiamo riuscire a trovare un alloggio per queste persone e sappiamo benissimo che il discorso comunità verrà rifiutato, perché le famiglie non si vogliono separare. Il fatto che queste persone siano abusive non significa che dal 30 luglio le possiamo mettere per strada. In quei nuclei io ho contato 26 minori e 3 disabili... Se andiamo avanti in questo modo, senza trovare soluzioni, succederà qualcosa di serio".

Nel frattempo, nei giorni scorsi lo stesso Baroni si è fatto promotore di una petizione - sottoscritta da tutti i nuclei che a breve dovranno lasciare gli alloggi di Sant’Agabio e indirizzata a sindaco, presidente dell’Atc e prefetto - nella quale si chiede “un incontro al fine di sapere quali sono le soluzioni abitative che si intende mettere in campo” al fine di garantire loro “una vita dignitosa”.

Seguici sui nostri canali