Il caso

Sindacalista ucciso a Biandrate: oggi e domani presidio al polo Lidl

Di fronte al cancello per chiedere chiarezza dalle 6 alle 24

Sindacalista ucciso a Biandrate: oggi e domani presidio al polo Lidl
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Sindacalista ucciso a Biandrate dopo essere stato travolto da un camion nel corso della protesta ai cancelli della Lidl. Dopo la tragedia, oggi e domani le sigle sindacali confederali hanno montato un presidio di protesta di fronte ai cancelli del polo logistico.

Sindacalista ucciso a Biandrate: due giorni di presidio

Per la comunità di Biandrate e per tutta Italia ieri è stata una giornata di lutto. E oggi e domani saranno due giorni di protesta, per riflettere su quanto è accaduto e su come sia potuto succedere. La morte di Adil Belakhdim ha scatenato le reazioni molto forti di tutto il mondo delle rappresentanze sindacali. Per questo oggi e domani, dalle 6 alle 24, di fronte al polo logistico ci sarà un presidio continuativo di protesta, sostenuto dalle sigle Cgil, Cisl, Uil, delle province di Novara e Vco.

Il cordoglio del presidente Draghi

Nel frattempo il gravissimo episodio avvenuto di fronte ai cancelli della Lidl è stato commentato anche dal presidente del Consiglio, Mario Draghi. In una nota di Palazzo Chigi il presidente si è detto "addolorato per la morte di Adil Belakhdim" e ha annunciato di volere chiarezza su quanto accaduto. "Ora è necessario - ha detto - che si faccia subito luce sull'accaduto".

Il messaggio del sindacato di Polizia

Nel frattempo sulla vicenda si sono espressi anche i rappresentanti del Sindacato italiano unitario dei lavoratori di polizia, con Tommaso Di Gaudio, che è il segretario provinciale novarese del sindacato. "Il Siulp novarese - scrive Di Gaudio - si dichiara profondamente addolorato e sconvolto per quanto accaduto ieri mattina ad Adil Belakhdim, 37 anni, referente di zona del Si Cobas che, a Biandrate, mentre stava manifestando davanti al magazzino Lidl, è stato travolto e ucciso da un camionista che con il suo mezzo ha forzato il posto di blocco organizzato dai lavoratori. Nessuno dovrebbe morire per il lavoro, tantomeno per chiedere elementari criteri di tutela e salvaguardia dei diritti di tutti i lavoratori. Stiamo vivendo un tempo di arretramento dei diritti su tutti i fronti, nell’ambito del lavoro ancora di più, nel quale, sull’altare del profitto, si è disposti a sacrificare tutto, la dignità dei lavoratori ed anche la vita umana. Da una valutazione dei fatti che, ormai quotidianamente si susseguono in tutto il Paese, sembrerebbe, che le lotte sindacali intraprese dalle/dai lavoratrici/lavoratori, dai primi del “900 alla promulgazione dello Statuto dei Lavoratori del 20.05.1970, non siano valse quasi a nulla. I sacrifici, quasi inutili. Il Profitto è al di sopra di tutto. Solo negli ultimi tempi, i media nazionali ci hanno illustrato la faccia distorta della nuova società e le sue vittime, come la giovane Mamma Luana a Prato, ieri Adil, non dimenticando nemmeno le 14 vittime del Mottarone, tutte quante sacrificate in nome del dio denaro. Invece, per fortuna di tutti, nel mondo del lavoro, il movimento sindacale esiste e continuerà ad esistere con la contrattazione collettiva dei diritti, a fronte della contrattazione individuale che sottoporrebbe il lavoratore ad essere solo nel confronto. Dichiarandoci addolorati per la perdita di un’ulteriore vita, esprimiamo un profondo cordoglio alla famiglia di Adil, senza dimenticare la disperazione che da ieri alberga nelle famiglie dei coinvolti, entrambe distrutte da un inutile gesto. Riteniamo che sia giunto il tempo di una nuova rivoluzione culturale nel mondo del lavoro e non solo, che riporti al centro di tutta la società civile il valore universale della vita umana e dell’ambiente in cui essa deve vivere e prosperare".

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