Tappa novarese per la campagna "Perdere tutto non è un bel gioco"
Sono 765 i giocatori in carico alle Asl a livello regionale e ben 652 a carico dell’Asl di Novara
“Perdere tutto non è un bel gioco”. È forte e diretto il messaggio veicolato dalla campagna di comunicazione della Regione Piemonte per il contrasto al gioco d’azzardo patologico (GAP) che, sabato 22 aprile, ha toccato anche Novara grazie all’allestimento di un punto informativo in piazza Puccini, presidiato tutto il giorno dagli operatori del Dipartimento Patologia delle Dipendenze (DPD) dell’Asl Novara. Lo racconta il Corriere di Novara nel servizio di Sara Perozzi.
30
Il GAP Tour
Dopo il primo appuntamento organizzato a Torino, infatti, il “GAP Tour” prevede una serie di tappe in diverse città del territorio piemontese con l’obiettivo di informare la popolazione sul gioco d’azzardo e sui rischi correlati, di stimolare la presa di coscienza dei giocatori problematici o delle loro famiglie sulla gravità della situazione e sulle sue possibili conseguenze finanziarie, promuovendo allo stesso tempo percorsi di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione.
Un trend in crescita: i dati
Una patologia clinica recidiva quella del gioco d’azzardo (fino a poco tempo fa nemmeno riconosciuto tale) che purtroppo rappresenta un trend in crescita, come conferma la referente dell’ambulatorio GAP, Caterina Raimondi: «Al momento sono circa un centinaio le persone che si appoggiano regolarmente al Servizio per le Dipendenze dell’Asl Novara (Ser.D.), con sede a Trecate. Rispetto al 2008, quando abbiamo avviato il centro, stiamo sicuramente assistendo ad un aumento del problema nei giovani adulti (il 10% dell’utenza attuale) e nelle donne (il 20%)». Il target, che va più o meno dai 21 ai 60 anni, include inoltre molti anziani.
I sistemi più dannosi
A rientrare tra i sistemi più dannosi e ad alto rischio di disturbo compulsivo ci sono slot machine e scommesse sportive, fino al semplice “Gratta e Vinci”, che di solito innescano il processo di dipendenza attraverso il falso mito della percentuale minima di vincita (e di giocata), rafforzato dalla possibilità di ritentare la fortuna all’infinito. Il fenomeno del gioco d’azzardo patologico, se non arginato, può portare a pesanti ripercussioni sociali e, per questo, «si rende necessaria un’attività di informazione capillare» afferma il direttore generale dell’Asl Novara, Angelo Penna.
Alcuni dati
Stando ai dati forniti e mostrati dalla Regione Piemonte è stato dimostrato come i soldi giocati a livello nazionale siano 111,17 miliardi di euro e ben 11,77 miliardi sono i soldi persi con il gioco fisico a livello nazionale, cifra che cala a 3,72 miliardi se si considera quelli persi con il gioco a distanza a livello nazionale. Ben 717,85 milioni sono quelli giocati con il gioco fisico in Piemonte.
Dati significativi se pensiamo che 765 sono i giocatori in carico alle Asl a livello regionale e ben 652 a carico dell’Asl di Novara; senza contare il “sommerso” (dati aggiornati al 2021, fonte Oed). Per cui occorre prestare molta attenzione perché qualsiasi gioco può diventare d’azzardo se si scommette una somma di denaro e se il suo esito dipende dal caso: sulla “graticola” così possono finire le slot machies e Vlt come Win for life, scommesse sportive, Texas hold’s on line, Gratta e vinci, 10 e lotto, il bingo e l’innocua tombolata. Ovviamente quando le caratteristiche non sono quelle della tradizionale tombolata di Natale con la famiglia.
Tutti i contatti
Per consentire alle persone che hanno problemi di gioco di interagire con gli operatori sanitari e di poter disporre degli strumenti preventivi e trattamentali ad oggi impiegati presso le strutture specialistiche (ad esempio tramite incontri, riunioni e gruppi di lavoro), è possibile consultare il sito internet www.noneunbelgioco.it o contattare il numero verde regionale 800 333444, il numero 011-5666888 gestito dall’Asl Città di Torino e il numero 0321-786617 del Ser.D. di Trecate accessibile dal lunedì al venerdì (9 - 18) senza prenotazione, impegnativa medica o pagamento del ticket.