Tav Bona: "Se lo Stato tentenna, ci pensi la Regione"

Una strada già percorsa da Bolzano.

Tav Bona: "Se lo Stato tentenna, ci pensi la Regione"
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Tav Bona: "È una proposta vera che ha già trovato applicazione nella Provincia autonoma di Bolzano".

Tav, l'intervento di Luca Bona

Il novarese Bona proprio non ci sta a vedere il suo Piemonte tagliato fuori dalla rete ferroviaria europea e propone che a realizzare la TAV sia la Regione anziché lo Stato.
Si tratterebbe anche di eliminare la gomma dalla montagna, come proposto tramite referendum in Svizzera prima dell'inizio dei suoi lavori di interconnessione. Sappiamo bene come la Svizzera sia all’avanguardia sulle tematiche ambientali anche in Europa.

Così il consigliere regionale

"Crediamo molto nella possibilità di questo progetto. Abbiamo iniziato la discussione sull’applicazione dell’articolo 116 della Costituzione e all’interno della Commissione abbiamo lavorato affinché nell’indicazione delle opere infrastrutturali fosse chiaramente espresso che le grandi opere di interesse sovraregionale potessero, in qualche modo, essere coordinate dal punto di vista della Macroregione, cioè con l’insieme delle Regioni del Nord a noi confinanti.

Abbiamo presentato anche degli emendamenti che trovano applicazione già in questa proposta, per avere rapporti diretti con l’Unione Europea per quanto riguarda i fondi, ma anche per avere rapporti diretti con gli Stati confinanti, come la Francia. È una proposta concreta, che si basa anche sulla possibilità che offre la Costituzione, trattandosi di materia concorrente" commenta il consigliere del Lago Maggiore.

Il Piemonte vanta un residuo fiscale importante, di quasi 10 miliardi di euro. Il finanziamento di quest’opera dal punto di vista della Regione potrebbe trovare un’indicazione sotto forma di investimento: acquisendo le quote della società, insieme alla gestione di altre opere sovraregionali (come ad esempio le autostrade) la Regione avrebbe, come titolo di ingresso, la possibilità di incamerarne royalty e diritti di passaggio.

"A noi interessa indicare una strada che poi andrà proseguita, perché credo che qui ci sia in ballo veramente l’interesse del Piemonte e delle nostre imprese, ma anche l’interesse di tutto il Nord e del Paese. Precluderci un asse di comunicazione così importante quando tutta l’Europa sta correndo ed è interconnessa e proprio mentre le nostre aziende chiedono una maggior velocità e una maggiore propensione allo scambio con l’estero, è veramente incomprensibile" conclude Bona.

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