Convegno

Telefono Amico: da 40 anni in ascolto delle persone

Nel 2023 il solo centro di Novara ha risposto a più di 6000 chiamate per un totale di oltre 2100 ore

Telefono Amico: da 40 anni in ascolto delle persone
Pubblicato:

Nei suoi “primi” quarant’anni di attività, Telefono Amico è stato un baluardo contro la solitudine, sostenuto dall’opera di numerosi volontari che ogni giorno si mettono a disposizione di quel "prossimo" senza volto che chiede aiuto.

Lo racconta Laura Cavalli sul Corriere di Novara

Festeggiati i primi 40 anni

Sabato 13 aprile, nel salone dell’Arengo del Broletto, Telefono Amico ha voluto, per una volta, uscire dall’anonimato e dalla riservatezza che sono i capisaldi della propria opera, per festeggiare insieme a volontari e autorità un traguardo importante e spegnere simbolicamente 40 candeline.

telefono amico novara 1
Foto 1 di 3
telefono amico 2
Foto 2 di 3
telefono amico 3
Foto 3 di 3

Fondato nel 1984, Telefono Amico Novara è uno dei centri fondatori della rete nazionale Telefono Amico Cevita. In collaborazione con altri 11 centri in tutta Italia offre ascolto 24 ore su 24, 365 giorni l’anno.

Nel 2023 oltre 6mila telefonate

Nel 2023 il solo centro di Novara ha risposto a più di 6000 telefonate, offrendo più di 2100 ore di ascolto, mentre il portale Internet ha risposto a circa 400 mail e più di 300 chat. Bastano pochi numeri, quelli forniti dalla presidente Cinzia Bruschi, per rendersi conto dell’importanza di un servizio di cui poco si parla ma che, pur passando gli anni e cambiando le forme di comunicazione, si rivela sempre un prezioso supporto alla solitudine. Che, come ha specificato Bruschi, «è espressa da persone non necessariamente sole ma che si sentono sole, nonostante famiglia, lavoro, scuola, vita sociale. Ciascuno con il suo problema».

Il convegno e gli interventi

A portare i propri saluti al convegno, l’assessore alle Politiche sociali e giovanili del Comune Teresa Armienti, Roberto Musco, segretario aggiunto del Siulp (Sindacato unitario lavoratori di Polizia), e il presidente del Cst Daniele Giaime.

E’ stata poi l’emozionante performance di Lucilla Giagnoni, attrice e direttrice artistica del teatro Faraggiana, a “spiegare” il vero significato di ascolto trasportando i presenti nella dimensione onirica di Momo, “la bambina che sapeva ascoltare” protagonista del libro di Michael Ende: per risolvere le difficoltà, “Va’ da Momo che ti passa...”.

Ascoltare è importante - come ha detto la professoressa Patrizia Zeppegno, direttore della Struttura complessa di Psichiatria all’Aou e professore associato all’Upo - ma non è facile: vuole dire mettersi in gioco, “svuotarsi” di sè stessi per accogliere l’altro senza alcuna pretesa di cambiarlo o di risolvergli i problemi.

Anzi, arricchendosi delle sue fragilità. Come hanno dimostrato le “voci” dei volontari, reinterpretate dagli attori de “La Ribalta Art Group” Matteo Chippari e Marta Raciti.

In precedenza, erano stati lo psicologo Luciano Viana, che di Telefono Amico Novara è stato il fondatore, il presidente di Telefono Amico Cevita Marco Petino e la stessa presidente Bruschi a tracciare il percorso di Telefono Amico.

Seguici sui nostri canali