Il caso

Tre componenti lasciano la Consulta per l'integrazione di Trecate: "Aspettative deluse"

Ma sindaco e assessore Criscuolo rispondono punto per punto alle critiche parlando di atto "strumentale" e di scarsa conoscenza del regolamento

Tre componenti lasciano la Consulta per l'integrazione di Trecate: "Aspettative deluse"
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Sta facendo discutere in città quanto accaduto nel corso della Consulta per l'integrazione dei cittadini stranieri svoltasi il 16 settembre 2023, quando la coordinatrice Anfasse Belasri e le componenti Analia Claudia Gomez e Sara Daraoui hanno deciso di rassegnare le proprie dimissioni.

Nella foto un'immagine che risale esattamente a un anno fa, ottobre 2022, in occasione della presentazione della Consulta.

Le ragioni delle dimissioni

Questi i motivi illustrati in un comunicato:

"Innanzitutto la mancanza di risposte ai nostri quesiti, distanza di quasi 6 mesi (l'ultima seduta risale al 21 marzo 2023) e soprattutto alla richiesta del servizio di baby sitting e l'aumento di posti presso il CPIA di Trecate considerato che le lezioni iniziavano nel mese di Settembre e c'era quindi una certa urgenza. Seconda cosa abbiamo trovato irrispettosa la richiesta di essere 'assunte' (a chiamata) come volontarie presso lo Sportello Immigrati del Comune di Trecate in quanto non sembrerebbe esserci, a detta del Comandante della Polizia Locale, la necessità di assumere persone che parlino altre lingue - oltre al francese e inglese parlate delle funzionarie presso lo Sportello URP. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è un post del presidente del Consiglio Giorgio Ingold, in data 7 settembre, nel suo stato di WhatsApp. Riteniamo come Consulta che l’immagine postata dal presidente del Consiglio è discriminatoria e piena di luoghi comuni: lo straniero che arriva in Italia non lavora né vuole lavorare, è nulla facente e molto vicino alla delinquenza. C’è un certo decoro che, a nostro avviso, il presidente d’un Consiglio Comunale dovrebbe rispettare. Avevamo grandi aspettative, ma da parte delle istituzioni abbiamo trovato azioni contraddittorie, poca concretezza e inazione".

Non si sa al momento invece cosa decideranno di fare gli altri componenti: Rachid Nouar e Hicham Rabdi e Alma Qirici.

La risposta di sindaco e assessore

Facendo seguito al comunicato stampa pervenuto e alla relativa lettera di dimissioni da parte di tre componenti della Consulta civica il sindaco di Trecate Federico Binatti e l'assessore all'Urp e agli Sportelli Integrati Rosa Crisculo replicano così:

"E' doveroso esprimere in merito alcune considerazioni rispetto ai principi amministrativi, esplicitati dal Regolamento del Consiglio comunale, che normano l’attività di questa e di tutte le Consulte comunali. Principi alla luce dei quali questo atto di dimissioni risulta essere, pur nella sua legittimità, assolutamente strumentale oltre che fortemente viziato da scarsa conoscenza delle proprie funzioni e del proprio ruolo. Premessa necessaria e doverosa è innanzitutto che la Consulta per l’Integrazione dei Cittadini stranieri non esisteva ed è stata volontà di questa Amministrazione comunale istituirla per fornire uno strumento di comunicazione e collaborazione attivo e concreto per le comunità straniere presenti sul nostro territorio".

Prosegue il comunicato: "Nella prima seduta del 5 ottobre 2022, nella quale erano presenti sia l’assessore Rosa Criscuolo, sia il presidente del Consiglio comunale Giorgio Ingold, sono stati consegnati a tutti i componenti e trattati come argomento all’ordine del giorno il Regolamento, le funzioni e le competenze riguardanti la Consulta. Nello specifico il Regolamento del consiglio Comunale all’art. 86 chiarisce in modo inequivocabile il ruolo delle consulte civiche: 'Le consulte civiche sono organismi di partecipazione popolare all’azione amministrativa del Comune con finalità di ricerca, studio e proposta sulle materie di competenza dell’Ente, che si esprimono attraverso modalità non vincolanti di collaborazione con gli organi politici e burocratici del Comune'. La finalità di tutte le Consulte civiche pertanto è quella di una collaborazione propositiva e di sostegno all’Amministrazione comunale, ponendosi come finestra comunicativa per i cittadini e non per apportare “privilegi” ai singoli componenti della Consulta, come forse invece è stato frainteso e mal recepito dalle dimissionarie.

E per quanto riguarda la questione relativa allo sportello immigrati: "Una delle motivazioni che ha disatteso le loro “grandi aspettative” e per le quali giudicano l’amministrazione comunale “poco concreta e inattiva” infatti, è quella di non essere state assunte dallo sportello Urp dedicato agli immigrati, come interpreti e mediatori culturali, ritenendo “irrispettoso” dare la propria disponibilità a titolo puramente volontario. Questo perché nella seduta del 21 marzo 2023, durante la quale erano presenti l’assessore Rosa Criscuolo e il comandante della Polizia locale Pier Zanatto (invitati dalla Consulta per affrontare e discutere alcune tematiche emerse nella precedente riunione), si è parlato di come la consulta potesse dare il proprio contributo volontario per facilitare la conoscenza e l’erogazione dei servizi comunali rivolti ai cittadini stranieri. Relativamente a quanto dichiarano le dimissionarie nel trovare 'irrispettoso' dare il proprio contributo a titolo volontario, si evidenzia invece che una delle nostre eccellenze trecatesi è senza alcun dubbio proprio la presenza di numerosi volontari che, nelle consulte o nelle associazioni locali, donano il proprio prezioso tempo per la comunità e questo è semmai motivo di enorme soddisfazione e orgoglio, che l’Amministrazione comunale riconosce e valorizza".

A tal riguardo sindaco e assessore evidenziano che l’ art. 91 del regolamento recita: “La partecipazione alle Consulte civiche è gratuita. Ai membri delle stesse non vengono corrisposti compensi, né rimborsi di alcun genere per la collaborazione ai lavori, per la presenza alle riunioni, per l’assunzione di incarichi“.

"Appare quindi di tutta evidenza - concludono gli amministratori - che l’assunzione di membri della Consulta tra i dipendenti del Comune non sia né prevista, né applicabile, stante la norma che prevede invece una collaborazione gratuita. E’ noto inoltre che l’assunzione di dipendenti pubblici avviene esclusivamente mediante concorso pubblico e che il Comune di Trecate non ha mai previsto, nella sua dotazione organica, alcuna figura di interprete né mediatore culturale".

Un’altra delle motivazioni, anch’essa posta come causa di tali dimissioni, riguarda la mancata convocazione di oltre sei mesi, della stessa consulta: "Anche a questo proposito è opportuno rispiegare alle dimissionarie che non è compito dell’amministrazione comunale convocare la consulta, ma le modalità di questa sono precisate nell’art. 89: la coordinatrice della consulta avrebbe dovuto concertare con il presidente del consiglio e i componenti della Consulta le successive convocazioni, con l’ordine del giorno e gli argomenti da trattare e da proporre all’amministrazione. Diventa quindi irricevibile essere accusati di un’evidente mancanza che di certo non fa capo a questa amministrazione".

E ancora: "L’ultima sterile accusa dichiarata pare essere quella di non aver espulso un componente della consulta che non ha presenziato a due delle tre convocazioni. Anche per questa critica si rimanda nuovamente al regolamento: nell’art. 88 è evidente come non spetti all’Amministrazione comunale, né a nessun membro della Giunta e tantomeno al responsabile del Settore provvedere in tal senso contro uno dei componenti. Partecipare alla Consulta è un atto volontario del singolo e resta sempre al singolo la scelta e la possibilità di partecipare o meno alle convocazioni, compatibilmente ai propri impegni".

"Non si può che prendere atto comunque di tali dimissioni anticipando che, come previsto dal regolamento, ci sarà un nuovo bando per integrare i tre posti lasciati vacanti, dando così spazio a chi vorrà davvero dare il proprio contributo attivo e fare parte di una consulta che rappresenta i cittadini stranieri che vivono nella nostra città" concludono sindaco e assessore.

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