Trecate: il regolamento comunale per l'accoglienza dei migranti va annullato
La Prefettura ha "bocciato" il documento, approvato per definire i requisiti che devono caratterizzare le strutture atte a ospitare rifugiati e richiedenti asilo
Era stato approvato in consiglio comunale lo scorso 28 luglio con i voti della maggioranza più quello del consigliere Giorgio Capoccia il "Regolamento comunale sulle strutture di accoglienza per migranti". Oggi, a distanza di pochi mesi, quello stesso regolamento torna tra i punti all'ordine del giorno di un consiglio comunale, ma per essere annullato.
Il regolamento
Il regolamento andava a definire le caratteristiche e i requisiti necessari, secondo i criteri dell'amministrazione comunale, per stabilire quale strutture siano atte a ospitare in città un Cas, ossia un centro di accoglienza straordinaria.
"Il presente regolamento - riportava l'articolo 1 - definisce i requisiti minimi che devono caratterizzare le strutture di accoglienza e che devono conformarsi ad alcuni requisiti minimi comuni, qualunque sia il loro assetto organizzativo, relativamente alla struttura ed alla gestione. Si considera prioritario favorire processi di integrazione condivisi con i residenti e si ritiene fondamentale che il Comune possa programmare e supervisionare eventuali insediamenti di Centri di accoglienza per rifugiati e richiedenti asilo, viste le molteplici problematiche sociali e di sicurezza che questo tipo di strutture possono generare".
Il regolamento individuava poi delle "Zone sensibili" divise tra "zone rosse" e "Zone blu" e imponeva "a privati, anche sotto forma di associazioni/cooperative, che volessero ospitare rifugiati/richiedenti asilo presso strutture di proprietà o di cui abbiano godimento a qualsiasi titolo, ubicate all’interno di una delle zone 'sensibili blu a far pervenire agli uffici competenti idonea richiesta preventiva di nulla osta".
La bocciatura del Prefetto
Un documento che però secondo il prefetto Francesco Garsia presenta "numerosi profili d’illegittimità" e che per questo va ritirato. Così venerdì 13 ottobre il Consiglio comunale si riunirà in sessione straordinaria per procedere all’annullamento in autotutela.
Il regolamento peraltro, oltre ad andare a normare una materia non di competenza del Comune ma della Prefettura, sarebbe troppo restrittivo e quindi inapplicabile.
Le opposizioni
«Il regolamento comunale sui CAS (Centri accoglienza straordinari), voluto e votato dall’amministrazione Binatti, era solo gratuita propaganda. Lo avevamo già capito durante il Consiglio comunale del 28 luglio scorso, quando i consiglieri di maggioranza avevano preteso la votazione per chiamata nominale, giudicando aspramente e con modalità comunicative tristemente note e discutibili, la nostra astensione» dichiara Emanuela Cazzadore (Uboldi Sindaco).
«Però, mai avremmo immaginato che, per cavalcare un po’ di facile consenso sulla questione dei migranti, fossero capaci addirittura di deliberare un atto illegittimo. A dirlo non siamo noi, ma il Governo guidato da Giorgia Meloni tramite il suo Ufficio territoriale con sede a Novara e il signor Prefetto. Nella nota prefettizia si legge che ‘il regolamento viola anzitutto la legge, è viziato da difetto assoluto di attribuzione in una materia estranea alle funzioni dei Comuni. La deliberazione consiliare appare illegittima’» il commento di Marco Uboldi e Filippo Sansottera (Partito Democratico).
«Tradotto: la maggioranza a Trecate ha votato un regolamento che viola numerose disposizioni di legge ed è stato “strigliato” dalla Prefettura. Così, il 13 ottobre in Consiglio comunale la maggioranza dovrà decidere cosa fare dell’atto che aveva deliberato in nome di una propaganda sterile che non fa bene a Trecate e ai suoi cittadini. Sarà interessante vedere se i consiglieri che avevano approvato il regolamento faranno autocritica. E magari ne voteranno l’annullamento con chiamata nominale, uno ad uno come nel caso dell’approvazione, oppure se si scontreranno con il Governo sostenuto dai partiti che loro rappresentano» aggiunge Raffaele Sacco (Trecate Domani).
Infine Anna Uboldi (Uboldi sindaco): «Per coerenza, potrebbero decidere di non presentarsi in Consiglio comunale oppure di dimettersi un minuto dopo aver approvato la delibera riparatrice. Invece, temo che assisteremo al solito esercizio dello scaricabarile. Magari sul funzionario che ha dato parere tecnico favorevole, colpevole di non averli avvertiti di tutte le violazioni normative che stavano deliberando. Solo che questa volta il sindaco non potrà mandarlo a casa con la magica formula della ‘venuta meno del rapporto fiduciario’».