Tribunale di Verbania: convocato l'imputato sbagliato, caso di omonimia
Davanti all’imbarazzo e allo stupore del teste (“non so proprio di cosa stiamo parlando”) la giudice Marianna Panattoni ha subito chiuso l’udienza ed il procedimento è stato aggiornato a marzo 2024
Quest’estate era stato condannato in Appello a 9 anni di reclusione, imputato per sei episodi di violenza sessuale con uso di benzodiazepine, l’altro giorno avrebbe dovuto compatire in aula a Verbania come teste nel processo in corso di svolgimento per il crac di una società del ramo farmaceutico dichiarata fallita nel 2019 e conosciuta anche nel Novarese e Vco. Ma l’Antonio Di Fazio arrivato in tribunale era quello sbagliato.
L'omonimia
Per un caso di omonimia, la polizia giudiziaria, dopo notifica della Cancelleria a quanto pare errata, ha infatti prelevato dal carcere di Milano – dove è in cella anche l’altro Di Fazio – l’uomo sbagliato. Davanti all’imbarazzo e allo stupore del teste (“non so proprio di cosa stiamo parlando”) la giudice Marianna Panattoni ha subito chiuso l’udienza ed il procedimento è stato aggiornato a marzo 2024.
Il caso Di Fazio, va detto, è noto alle cronache italiane. Il manager era stato arrestato nel maggio del 2021 perché accusato di aver narcotizzato e violentato una studentessa 21enne che avrebbe attirato nel suo appartamento con la scusa di uno stage. Dopo la condanna per altri cinque casi di stupro a 15 anni e mezzo, ridotti a 9 in Corte di Appello, a Verbania Di Fazio è chiamato come teste nel procedimento penale perché non avrebbe versato dei contributi da parte di un’azienda che operava nell’ambito della vendita di dispositivi sanitari con sede operativa a Intra con la quale collaborava.