Il modus operandi

Usava i dati di una concessionaria novarese per vendere online auto inesistenti

In un caso il 40enne emiliano era riuscito a vedere la stessa auto a due soggetti diversi sparendo dopo la caparra.

Usava i dati di una concessionaria novarese per vendere online auto inesistenti
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Continua anche sotto Natale il contrasto alle truffe sul web. Nell'ultimo mese sono stati denunciati alla Polizia di Stato vari raggiri compiuti sul web nei confronti di cittadini novaresi.

L'autovettura

In un’occasione il denunciante, giunto da fuori Novara per concludere l’acquisto di un autovettura, provava invano a contattare il venditore, che si era reso irreperibile.
Quindi avuto certezza della truffa si era presentato presso la Questura di Novara per sporgere denuncia, raccontando di aver visto l’annuncio di vendita dell’autovettura su un sito e-commerce ed essendo interessato all’acquisto, aveva bloccato l’autovettura pagando una caparra, concordando con il venditore di raggiungere questo capoluogo al fine di concludere l’acquisto e ritirare l’autovettura.

Una volta raccolta la denuncia, gli agenti della Questura hanno subito potuto appurare che qualche giorno prima si era presentato un commerciante novarese il quale riferiva che ignoti, utilizzando a sua insaputa i dati della propria azienda, avevano inserito degli annunci di vendita di autovetture su alcuni siti e-commerce, facendosi pagare le caparre con bonifici bancari, indirizzati ad una postepay.
Le successive indagini hanno permesso di appurare il compimento di altre sette truffe con lo stesso modus operandi in relazione alla vendita fittizia di auto e a danno di numerosi malcapitati clienti.

Il meccanismo fraudolento, ideato, da un 40 enne emiliano, di fatto ruotava intorno all’utilizzo dei dati una concessionaria automobilistica novarese. Il truffatore pubblicizzava online la vendita di diverse auto appartenenti a modelli molto richiesti sul mercato, che potevano essere visionate nei locali della concessionaria solo previo appuntamento, oppure tramite foto scambiate via social.
Una volta concluse le trattative ed incassati gli acconti versati dagli ignari compratori, il venditore, anziché consegnare i veicoli, accampava svariate scuse, quali tempistiche lunghe per le pratiche di immatricolazione, ritardi. In un caso, il truffatore era riuscito a vendere lo stesso veicolo a due diverse vittime, facendosi accreditare un cospicuo importo sulla propria postepay.

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