Via Solaroli a Novara e.. il cordolo della discordia
Si tratta della strada che costeggia il Maggiore
Ambulanze “imbottigliate” in coda nelle ore di punta. Fa discutere il nuovo assetto della strada dopo la realizzazione della ciclabile
I fatti
Da quando la viabilità della centralissima strada che costeggia l’ospedale Maggiore di Novara è stata stravolta per la realizzazione della pista ciclabile a doppio senso, restringendo di molto la carreggiata e riducendola ad una sola corsia, peraltro delimitata da un ingombrante cordolo in cemento, le polemiche sono all’ordine del giorno. A lamentarsi per primi erano stati i residenti del condominio poco distante dall’incrocio, ai quali la barriera posta a protezione della ciclabile creava grosse difficoltà nelle manovre d’ingresso e uscita dal passo carraio. Problemi riscontrati anche dai numerosi mezzi pesanti che utilizzano il cancello carraio dell’ospedale che si affaccia proprio su via Solaroli.
Ma non sono gli unici disagi: con il restringimento della carreggiata, in particolare nelle ore di punta, si formano lunghe code di auto, nelle quali più di una volta sono rimaste imbottigliate anche le ambulanze dirette al Pronto soccorso.
Un problema che - oltre a farla da padrone sui social - è rimbalzato anche sui banchi del Consiglio comunale. E’ stato il gruppo del Pd - prima firmataria la consigliera Milù Allegra - a sottolineare in un’interrogazione che in via Solaroli “con i nuovi lavori soprattutto in alcune ore si creano lunghe code di automobili” e che “il problema maggiore è che le ambulanze nonostante l’attivazione della sirena non riescono a transitare per mancanza di spazio”. Per questo, il gruppo di minoranza si è rivolto all’assessore ai Lavori pubblici Rocco Zoccali per sapere “se in fase di progettazione si sia tenuto conto che la via Solaroli è una strada quasi obbligata per il transito delle ambulanze data la vicinanza all’ospedale Maggiore e se ci siano delle soluzioni adottabili per evitare che i mezzi di soccorso rimangano imbottigliati perdendo magari minuti preziosi”.
«La ciclabile di via Solaroli - ha ricordato Zoccali rispondendo all’interrogazione nell’ultimo Consiglio - rientra in un progetto Pnrr per le ciclovie urbane finanziate dal Miur per il collegamento delle sedi universitarie. Il progetto è stato elaborato anche con l’aiuto di tecnici esterni e la ciclabile è stata costruita tenendo conto degli indirizzi del Codice della strada. Ecco i motivi del “marciapiedino” che la delimita rigidamente, a protezione dei ciclisti». Alcune modifiche, ha detto Zoccali, «sono già state apportate, perché il cordolo impattava sull’ingresso posteriore dell’ospedale e di alcune abitazioni private».
Quanto al discorso delle ambulanze, «è stato fatto uno studio chilometrico per un percorso alternativo, in particolare negli orari di punta, al mattino presto e nel mezzogiorno. La settimana scorsa ho avuto un incontro con gli autisti delle ambulanze per capire le problematiche». La situazione è ora al vaglio dei tecnici: «Stiamo lavorando con i Vigili e anche con la direzione ospedaliera per valutare se e come sarà possibile intervenire. Abbiamo esaminato diverse soluzioni, ma l’unica strada tecnicamente percorribile sembra essere l’abbassamento del cordolo, peraltro previsto dalla normativa a tutela dei ciclisti, in modo da consentire solo e soltanto ai mezzi di soccorso, in casi eccezionali, di poterlo scavalcare».
Una risposta che non ha soddisfatto gli interroganti: «Sia chiaro - ha premesso Milù Allegra - che non siamo contro le piste ciclabili, su cui anzi abbiamo sempre pungolato l’Amministrazione. Benissimo quindi che si sia risposto al bando per le ciclabili, ma da persona che usa regolarmente la bici credo che quel tratto di strada sia pericoloso, oltre a far perdere minuti preziosi alle ambulanze. E’ sotto gli occhi di tutti che così come è stato realizzato non va bene. Ci sono vari modi per poter fare le piste ciclabili e credo che anche il Codice della strada vada contestualizzato nei luoghi dove vanno realizzate le opere».
Ma possibile che non si riesca mai a prevenire e prevedere i possibili problemi della viabilità? Possibile che chi fa i lavori non si confronti con chi dovrebbe conoscere la città e le caratteristiche della viabilità?