Don Samuele: "Vorrei essere utile alla gente"
Samuele Bracca ordinato diacono: ora è nella parrocchia di Cameri
«Voglio rendermi disponibile per la gente e utile alla vita parrocchiale. Vorrei che tutti sperimentassero la grazia del Signore e la grandezza di Maria». E’ un fiume in piena Samuele Bracca, il 25enne di Casalvolone che il 15 ottobre è stato ordinato diacono in Duomo a Novara dal vescovo monsignor Franco Giulio Brambilla. Fino al prossimo giugno, quando diventerà sacerdote, presterà la sua opera nella parrocchia di Cameri dove si occupa dell’oratorio e della vita parrocchiale; sabato scorso - invece - il suo “debutto” durante la Messa delle 18 accanto al parroco don Massimo Martinoli.
Quando nasce la sua vocazione?
«La mia è una famiglia di agricoltori e allevatori di Casalvolone per cui sono cresciuto con i pellegrinaggi al Santuario di Oropa. Tanti si recavano per fede, altri per tradizione, sta di fatto che di anno in anno mi sono creato degli amici con cui si andava regolarmente; da ragazzino ovviamente prevalevano l’aspetto legato alla bellezza degli animali, le camminate e la voglia di stare insieme. Poi nel mese di giugno del 2013 mi ha colpito molto la figura della Madonna che è stata il tramite per la chiamata del Signore».
Poi succede qualcosa...
«Quella chiamata è stata rafforzata dall’arrivo del parroco don Rinaldo Vanotti, il 1° settembre 2013, e la sua figura mi ha colpito molto. Mi sono detto: “Da grande voglio fare come lui”. Aveva aperto l’oratorio, andava a benedire le stalle, era un prete che faceva davvero il prete e mi ha colpito molto».
A quel punto il salto di qualità...
«A dicembre mi confronto con il padre spirituale del Seminario di Novara, don Maurizio Poletti, che aveva organizzato dei gruppi di incontri - Gruppo Nazareth - dove ci si trovava una volta al mese, ci si confrontava sulla vocazione, ma si giocava anche insieme e si gustava un gelato in compagnia. E’ stata un’occasione di grande formazione».
Nel mentre porta a termine gli studi.
«Ho conseguito la maturità artistica al liceo di Vercelli e poi nel 2016 ho avuto un incontro con il rettore del Seminario di Novara, don Stefano Rocchetti e così il 18 settembre 2016 sono entrato in Seminario dove ho realizzato tutto il percorso formativo».
Come ha preso la sua famiglia la sua vocazione?
«Papà è rimasto subito contento e mi ha confermato che un po’ se l’aspettava, mia mamma all’inizio era un po’ titubante. Poi ha prevalso lo spirito del “se sei contento tu, per noi va bene”. E in effetti la mia famiglia mi è sempre stata molto vicina e continua ad esserlo».
L’anno prossimo, a giugno, ci sarà l’ordinazione sacerdotale. Che tipo di prete vorrebbe essere?
«Vorrei rendermi sempre disponibile per la mia gente, per la vita parrocchiale e far sperimentare a tutti la bellezza del rapporto con il Signore. Accanto al Signore poi, non bisogna mai dimenticare la presenza della Madonna».