Slot machine, il braccio di ferro continua
I gestori chiedono di tutelare le imprese e i dipendenti che verranno danneggiati dalla legge regionale.
Slot machine dal 20 novembre la legge regionale che ne limita pesantemente la presenza è entrata ufficialmente in vigore
Slot machine, è scattata l'ora X
Il 20 novembre è scaduto il termine previsto dalla legge regionale per la rimozione degli apparecchi da gioco installati in "zone sensibili". Tutto nasce con una legge regionale approvata lo scorso anno. Legge nata per fornire ai Comuni uno strumento legale efficace per bloccare tutti i videogiochi ospitati in locali pubblici come bar e tabaccherie. Lo scopo è contrastare il fenomeno dilagante della dipendenza da gioco d’azzardo. Dovranno essere rimossi gli apparecchi che si trovino a una distanza inferiore a 500 metri (misurata in base al percorso pedonale più breve) dai punti sensibili. Questo nei comuni con più di 5mila abitanti. In quelli sotto i 5mila invece la «distanza di sicurezza» si riduce a 300 metri.
La richiesta dei gestori
Gestire la situazione delle imprese che accuseranno l’entrata in vigore della legge, i cui effetti impongono lo stop a migliaia di slot. È quanto chiede l’associazione di gestori Astro in un appello alla Regione Piemonte: "All'associazione degli operatori non resta che elevare un appello alle Istituzioni affinché sia almeno gestita la sorte dei dipendenti e delle imprese condannate alla perdita del loro lavoro". Astro ricorda poi il caso della Liguria: anche lì "c’era una legge votata da tutti, come in Piemonte, ma è bastato prendere atto dei danni che avrebbe provocato per decidere di cambiare".
Abolita la tassazione
A partire da oggi in Piemonte non verrà calcolato il prelievo erariale forfetario sulle slot che dovranno essere rimosse. È quanto si legge in una circolare dell’Agenzia Dogane e Monopoli che accoglie la richiesta dell’associazione Astro al Mef. In essa infatti si chiedeva di sospendere l’applicazione del Preu forfetario su circa 20mila apparecchi. Una tale misura sarebbe costata alla filiera oltre 2,3 milioni al giorno di tasse su un’attività non operativa. "L’Agenzia, ritiene, vista la straordinarietà della situazione, che gli apparecchi distaccati dalla rete, ma non immediatamente trasferibili, non possono costituire base per la maturazione del Preu forfetario", si legge nella circolare. Inoltre, "i Concessionari daranno solerte seguito alla richiesta di gestori ed esercenti di spostare l’apparecchio in “magazzino” con contestuale lettura dei contatori e l’invio del messaggio di blocco". Tali operazioni, conclude l’Agenzia, "andranno effettuate dai concessionari nel più breve tempo possibile su richiesta dei gestori degli apparecchi".
La legge e i luoghi sensibili
Quali sono i luoghi sensibili da cui tenere le distanze? Si parla di istituti scolastici di ogni ordine e grado. Centri di formazione per giovani e adulti. Luoghi di culto, impianti sportivi, ospedali, strutture residenziali o semi-residenziali in ambito sanitario o socio-sanitario. Strutture ricettive per categorie protette, luoghi di aggregazione giovanile ed oratori. Istituti di credito e sportelli bancomat, esercizi di compravendita di oggetti preziosi ed oro usati. Movicentro e stazioni ferroviarie.
Le sanzioni previste
In caso di inottemperanza all'obbligo di rimozione degli apparecchi è prevista l'applicazione di una sanzione pecuniaria da 2.000 a 6.000 euro per ogni apparecchio. Oltre all'apposizione dei sigilli sugli apparecchi medesimi.