28enne pavese denunciato dalla Polposta per pornografia minorile e adescamento

28enne pavese denunciato dalla Polposta per pornografia minorile e adescamento
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NOVARA - La Polizia Postale e delle Comunicazioni del Piemonte e Valle d’Aosta, attraverso un’attività sinergica delle Sezioni d Biella, Novara e Vercelli, ha segnalato alla Procura della Repubblica di Torino un pavese di 28 anni per i reati di detenzione di materiale pornografico; pornografia minorile; adescamento e corruzione di minorenni.

L’indagine, iniziata nel luglio 2015, ha preso spunto da una segnalazione inerente lo strano cambiamento di abitudini e atteggiamenti da parte di una minore di 16 anni, che aveva poi raccontato agli operatori della Polizia Postale, che, a fronte della conoscenza avvenuta sui social network, aveva accettato un incontro nei pressi della Stazione Ferroviaria di Arona (sul Lago Maggiore) con una persona non meglio identificata.

Fortunatamente all’appuntamento si è presentato il personale della Polizia Postale, che ha sorpreso l’individuo mentre, ancora in contatto con la minore, organizzava l’incontro. 

Il soggetto, che ha subito voluto dichiarare: “Lo so che ho sbagliato, ma non ho fatto niente”, veniva subito bloccato, identificato e sottoposto a perquisizione informatica, dalla quale, oltre ad emergere la detenzione di materiale pedopornografico, emergeva il coinvolgimento di altre minori. Il lavoro di accertamento tecnico, conclusosi in questi giorni ed eseguito sul materiale sequestrato, ha quindi consentito di individuare e identificare altre 5 minori, che erano diventate oggetto delle attenzioni particolari del 28enne pavese.

Da evidenziare è la circostanza che l’indagato mediante il "grooming" (dal verbo "to groom", curare, tecnica usata dai pedofili per entrare in contatto con i propri interlocutori) con atti volti a carpire la fiducia delle minori, attraverso artifici, lusinghe e nella fattispecie impiegando più account, avrebbe forzato e spinto la minore ad accettare le sue avances.

Dalla Polizia l’invito alle famiglie di cercare di avvicinarsi al mondo virtuale dei propri figli, esercitando il giusto controllo sugli strumenti informatici a loro in utilizzo, per scongiurare analoghi casi.

mo.c.


NOVARA - La Polizia Postale e delle Comunicazioni del Piemonte e Valle d’Aosta, attraverso un’attività sinergica delle Sezioni d Biella, Novara e Vercelli, ha segnalato alla Procura della Repubblica di Torino un pavese di 28 anni per i reati di detenzione di materiale pornografico; pornografia minorile; adescamento e corruzione di minorenni.

L’indagine, iniziata nel luglio 2015, ha preso spunto da una segnalazione inerente lo strano cambiamento di abitudini e atteggiamenti da parte di una minore di 16 anni, che aveva poi raccontato agli operatori della Polizia Postale, che, a fronte della conoscenza avvenuta sui social network, aveva accettato un incontro nei pressi della Stazione Ferroviaria di Arona (sul Lago Maggiore) con una persona non meglio identificata.

Fortunatamente all’appuntamento si è presentato il personale della Polizia Postale, che ha sorpreso l’individuo mentre, ancora in contatto con la minore, organizzava l’incontro. 

Il soggetto, che ha subito voluto dichiarare: “Lo so che ho sbagliato, ma non ho fatto niente”, veniva subito bloccato, identificato e sottoposto a perquisizione informatica, dalla quale, oltre ad emergere la detenzione di materiale pedopornografico, emergeva il coinvolgimento di altre minori. Il lavoro di accertamento tecnico, conclusosi in questi giorni ed eseguito sul materiale sequestrato, ha quindi consentito di individuare e identificare altre 5 minori, che erano diventate oggetto delle attenzioni particolari del 28enne pavese.

Da evidenziare è la circostanza che l’indagato mediante il "grooming" (dal verbo "to groom", curare, tecnica usata dai pedofili per entrare in contatto con i propri interlocutori) con atti volti a carpire la fiducia delle minori, attraverso artifici, lusinghe e nella fattispecie impiegando più account, avrebbe forzato e spinto la minore ad accettare le sue avances.

Dalla Polizia l’invito alle famiglie di cercare di avvicinarsi al mondo virtuale dei propri figli, esercitando il giusto controllo sugli strumenti informatici a loro in utilizzo, per scongiurare analoghi casi.

mo.c.


 

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