A Maggiora continua la battaglia del sindaco per gli orari di apertura dell'ufficio postale
Lo sportello di Maggiora è aperto ancora solo 3 giorni alla settimana.
A Maggiora dopo la fase 1 della pandemia sanitaria l'ufficio postale ha mantenuto gli orari ridotti ma il sindaco non ci sta.
Il sindaco di Maggiora continua la battaglia per gli orari di apertura dell'ufficio postale
«Scrivo a Poste italiane ogni 15 giorni, al loro direttore di Novara. L'ultima risposta pervenutami è che loro stanno facendo di tutto, ma non hanno intenzione di cambiare l'attuale impostazione, che prevede nell'ufficio del nostro paese l'apertura di tre giorni: è davvero inconcepibile».
Non si placa il disappunto del primo cittadino Roberto Balzano, che punta ancora i riflettori dell’amministrazione sul disservizio patito dalla cittadinanza.
Se in molti Comuni, dopo i primi mesi del coronavirus, da tempo si è tornati alla classica apertura dell'ufficio postale sei giorni su sette, in alcuni di piccole dimensioni si è rimasti a tre. «Ho visto code anche di otto persone – continua il sindaco - per un'ora giorni fa hanno fatto la sanificazione, bloccando gli sportelli. È solo una questione di scelta da parte di questa azienda per risparmiare i costi del personale. Noi del Comune abbiamo messo una panchina davanti all'ufficio ma, come ci si prendeva un'insolazione questa estate, farà freddissimo in inverno, soprattutto se piove. L'indicazione governativa è di non fare assembramenti, ebbene Poste favorisce un utente attaccato all'altro in attesa di entrare, vicino al flusso della automobili. Avevo pensato a una piccola tettoia, ma un sindaco deve intervenire per colpe non sue? Non è attivo il servizio Postamat dunque, sopratutto gli anziani, che hanno più difficoltà a spostarsi altrove, devono prelevare per forza allo sportello all’interno dell’ufficio. Negli uffici pubblici dobbiamo offrire una faccia che risponda e si confronti con gli utenti. Ma io, da sindaco, se chiamo in uffici della Provincia faccio fatica a trovare qualcuno che mi risponda. Nel nostro municipio non voglio lo smart working, gli stessi nostri dipendenti si sono resi conto che è più utile lavorare in presenza. Ironia della sorte: Poste ci è venuta a proporre il servizio di tesoreria del Comune. Ma come potremmo fidarci se il servizio offerto alle persone è tanto scadente? Stanno davvero perdendo affari, oltre alla fiducia della clientela».