A processo per abusi sulla nipotina, 80enne rigetta le accuse

A processo per abusi sulla nipotina, 80enne rigetta le accuse
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NOVARA – Conferimento dell’incarico per la perizia in grado di valutare l’attendibilità della piccola ed escussione di diversi testi e dello stesso imputato, oggi pomeriggio, venerdì 3 luglio, in Tribunale a Novara, nel processo a carico di un 80enne novarese, alla sbarra per violenza sessuale aggravata. Lo scorso anno, stando all’accusa, avrebbe molestato la sua nipotina, una bimba di soli nove anni, che ora abita in un’altra regione.

Nell’udienza di qualche settimana fa, accusa e difesa, dopo qualche confronto, si erano accordate sull’acquisizione dei verbali con le dichiarazioni della bambina (che, all’esterno dell’aula, non aveva voluto comprensibilmente parlare, mettendosi a piangere). Erano poi stati ascoltati i primi testi. Altri ne sono stati escussi oggi, davanti al pm Silvia Baglivo.
In aula, in questo caso, anche il nonno, che, assistito dal suo difensore, si è sottoposto ad esame, rigettando gli abusi e le contestazioni. “Il giorno in cui è successo tutto – ha detto – mio figlio, sua moglie e la bimba erano ospiti da noi, per cercare lavoro qua in zona. Non era la prima volta che li ospitavamo. C’era anche il resto della famiglia, l’altro mio figlio, i nipoti, mia moglie”. Ma cosa sarebbe successo quel giorno o, meglio, il giorno prima? Stando all’accusa l’uomo avrebbe toccato la piccola e i genitori sarebbero, quindi, rientrati a casa, l’indomani, chiedendo spiegazioni all’anziano. “Quel giorno – ha sostenuto l’imputato – la bimba ha chiesto se poteva venire a vedere la tv a fianco a me e io le ho detto di sì. A un certo punto io mi sono fatto aria e lei ha detto “Ma nonno cosa fai?”. Mio figlio (il padre della bimba, ndr) si è girato subito, ma non ha detto nulla. L’indomani sono arrivati a casa e – ha sostenuto ancora l’anziano – mi hanno aggredito, dicendo che avevo toccato mia nipote. Io non l’ho fatto”. Rispondendo al giudice, che gli ha fatto notare come la bimba avesse poi ripetuto l’accaduto in altre occasioni e come potesse spiegare questo, l’uomo ha sostenuto: “qualcuno avrà messo in bocca quelle parole a mia nipote”. L’udienza è stata aggiornata ai prossimi mesi.

mo.c.

NOVARA – Conferimento dell’incarico per la perizia in grado di valutare l’attendibilità della piccola ed escussione di diversi testi e dello stesso imputato, oggi pomeriggio, venerdì 3 luglio, in Tribunale a Novara, nel processo a carico di un 80enne novarese, alla sbarra per violenza sessuale aggravata. Lo scorso anno, stando all’accusa, avrebbe molestato la sua nipotina, una bimba di soli nove anni, che ora abita in un’altra regione.

Nell’udienza di qualche settimana fa, accusa e difesa, dopo qualche confronto, si erano accordate sull’acquisizione dei verbali con le dichiarazioni della bambina (che, all’esterno dell’aula, non aveva voluto comprensibilmente parlare, mettendosi a piangere). Erano poi stati ascoltati i primi testi. Altri ne sono stati escussi oggi, davanti al pm Silvia Baglivo.
In aula, in questo caso, anche il nonno, che, assistito dal suo difensore, si è sottoposto ad esame, rigettando gli abusi e le contestazioni. “Il giorno in cui è successo tutto – ha detto – mio figlio, sua moglie e la bimba erano ospiti da noi, per cercare lavoro qua in zona. Non era la prima volta che li ospitavamo. C’era anche il resto della famiglia, l’altro mio figlio, i nipoti, mia moglie”. Ma cosa sarebbe successo quel giorno o, meglio, il giorno prima? Stando all’accusa l’uomo avrebbe toccato la piccola e i genitori sarebbero, quindi, rientrati a casa, l’indomani, chiedendo spiegazioni all’anziano. “Quel giorno – ha sostenuto l’imputato – la bimba ha chiesto se poteva venire a vedere la tv a fianco a me e io le ho detto di sì. A un certo punto io mi sono fatto aria e lei ha detto “Ma nonno cosa fai?”. Mio figlio (il padre della bimba, ndr) si è girato subito, ma non ha detto nulla. L’indomani sono arrivati a casa e – ha sostenuto ancora l’anziano – mi hanno aggredito, dicendo che avevo toccato mia nipote. Io non l’ho fatto”. Rispondendo al giudice, che gli ha fatto notare come la bimba avesse poi ripetuto l’accaduto in altre occasioni e come potesse spiegare questo, l’uomo ha sostenuto: “qualcuno avrà messo in bocca quelle parole a mia nipote”. L’udienza è stata aggiornata ai prossimi mesi.

mo.c.

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