A processo per maltrattamenti e violenza sessuale
NOVARA - Un quarantenne marocchino è a processo, in Tribunale a Novara, per maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale aggravata. A portarlo sul banco degli imputati, la moglie.
Nell’ultima udienza sono stati ascoltati diversi testi, tra cui anche un’operatrice di uno sportello donna, cui la compagna dell’uomo si era rivolta per avere un aiuto in merito a una parente malata, che avrebbe voluto portare dal Marocco in Italia, per garantirle cure idonee. Pian piano la donna si era lasciata andare, raccontando quanto stava vivendo tra le mura domestiche.Anni, i primi del 2000 e ancora dopo, di abusi, maltrattamenti e minacce continue. «Mi dice che sono una poco di buono, mi insulta e mi picchia». E ancora: «minaccia di ammazzare tutti quanti, me e i figli. Ho paura. Mi costringe ad avere rapporti non protetti e lui è malato di Aids». Una patologia che, a quanto risulta, aveva aggravato la situazione tra i due. L’uomo, infatti, avrebbe iniziato con l’accusare
NOVARA - Un quarantenne marocchino è a processo, in Tribunale a Novara, per maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale aggravata. A portarlo sul banco degli imputati, la moglie.
Nell’ultima udienza sono stati ascoltati diversi testi, tra cui anche un’operatrice di uno sportello donna, cui la compagna dell’uomo si era rivolta per avere un aiuto in merito a una parente malata, che avrebbe voluto portare dal Marocco in Italia, per garantirle cure idonee. Pian piano la donna si era lasciata andare, raccontando quanto stava vivendo tra le mura domestiche.Anni, i primi del 2000 e ancora dopo, di abusi, maltrattamenti e minacce continue. «Mi dice che sono una poco di buono, mi insulta e mi picchia». E ancora: «minaccia di ammazzare tutti quanti, me e i figli. Ho paura. Mi costringe ad avere rapporti non protetti e lui è malato di Aids». Una patologia che, a quanto risulta, aveva aggravato la situazione tra i due. L’uomo, infatti, avrebbe iniziato con l’accusare la moglie. Per lui era lei che gli aveva trasmesso l’Aids. «Non mi riconosceva più come donna e diceva a tutti che ero una donna di facili costumi e che ero io ad averlo infettato. Stavo molto male, era qualcosa di assurdo».A dare sostegno alla donna, gli operatori dello sportello, che le hanno fornito supporto psicologico e consigli utili anche a ottenere la separazione. Il quarantenne, però, non era d’accordo e avrebbe minacciato di ammazzarsi. La donna, a quel punto, ha fatto denuncia ai carabinieri. Prossima udienza a fine gennaio.
mo.c.