A processo per rapina e lesioni: la perizia dice che può stare in aula

A processo per rapina e lesioni: la perizia dice che può stare in aula
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NOVARA – E’ stato ascoltato il perito, all’ultima udienza, in Tribunale a Novara, al processo a carico di Said Mouilhi, marocchino di 28 anni, e Sabrina Gastaldi, di 29, residente a Biella. I due sono alla sbarra con le accuse a vario titolo di rapina, lesioni e porto abusivo di arma bianca.
Stando all’accusa, i due agivano insieme in strada. In pochi giorni avrebbero sottratto cellulari, portafogli e altri oggetti, derubando i passanti armati di un coltello. A portarli sul banco degli imputati erano state due denunce, di maggio 2011. Un periodo nel quale i due erano già stati arrestati per alcuni furti in negozi del centro. Il perito è stato interpellato per capire se il 28enne possa essere in grado o meno di stare in aula, di essere processato, capendo quello che accade. Un incidente stradale, infatti, successivo agli episodi che gli vengono contestati, a quanto risulta, gli avrebbe cagionato una disabilità permanente. Sarebbe diventato muto: non riesce a parlare e capisce con grande difficoltà anche quanto gli viene detto, come ha spiegato in passato il suo difensore, l’avvocato Cardinali. Proprio per questa ragione, il legale, nei mesi scorsi, aveva chiesto ai giudici una perizia psichiatrica. L’avvocato aveva evidenziato il problema del 28enne anche al Corriere di Novara, cui lo stesso imputato ha poi scritto dal carcere, spiegando la sua situazione. «Said è in difficoltà, vive di stenti, deve essere aiutato. E’ solo. A quanto so non è ricoverabile, perché non rientra in alcuni canoni o norme richieste. E’ un 28enne solo in una città che poco conosce».
Stando al perito l’uomo potrebbe stare in aula e capire quanto gli viene detto. L’udienza è stata aggiornata per l’istruttoria al 2 febbraio 2016.

mo.c.

NOVARA – E’ stato ascoltato il perito, all’ultima udienza, in Tribunale a Novara, al processo a carico di Said Mouilhi, marocchino di 28 anni, e Sabrina Gastaldi, di 29, residente a Biella. I due sono alla sbarra con le accuse a vario titolo di rapina, lesioni e porto abusivo di arma bianca.
Stando all’accusa, i due agivano insieme in strada. In pochi giorni avrebbero sottratto cellulari, portafogli e altri oggetti, derubando i passanti armati di un coltello. A portarli sul banco degli imputati erano state due denunce, di maggio 2011. Un periodo nel quale i due erano già stati arrestati per alcuni furti in negozi del centro. Il perito è stato interpellato per capire se il 28enne possa essere in grado o meno di stare in aula, di essere processato, capendo quello che accade. Un incidente stradale, infatti, successivo agli episodi che gli vengono contestati, a quanto risulta, gli avrebbe cagionato una disabilità permanente. Sarebbe diventato muto: non riesce a parlare e capisce con grande difficoltà anche quanto gli viene detto, come ha spiegato in passato il suo difensore, l’avvocato Cardinali. Proprio per questa ragione, il legale, nei mesi scorsi, aveva chiesto ai giudici una perizia psichiatrica. L’avvocato aveva evidenziato il problema del 28enne anche al Corriere di Novara, cui lo stesso imputato ha poi scritto dal carcere, spiegando la sua situazione. «Said è in difficoltà, vive di stenti, deve essere aiutato. E’ solo. A quanto so non è ricoverabile, perché non rientra in alcuni canoni o norme richieste. E’ un 28enne solo in una città che poco conosce».
Stando al perito l’uomo potrebbe stare in aula e capire quanto gli viene detto. L’udienza è stata aggiornata per l’istruttoria al 2 febbraio 2016.

mo.c.

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