«A Villa Varzi 24 persone, 24 mondi»
GALLIATE - Volontari cercansi per il progetto “I valori della disabilità” che da quest’anno coinvolge gli ospiti di Villa Varzi a Galliate. Una prima presentazione delle attività si è tenuta nel pomeriggio di mercoledì 25 marzo nella Biblioteca Comunale ma è ancora possibile aggregarsi al gruppo di volontari che “entreranno” nella Comunità residenziale e al Centro Diurno per persone disabili di via Ticino. «L’obiettivo del progetto è proprio aprire le porte della struttura alla cittadinanza rinsaldando i legami di comunità», ha spiegato Luca Nerini Molteni, presidente di Elios, la cooperativa che gestisce la struttura per conto del Consorzio Cisa Ovest Ticino. Il progetto si realizza in collaborazione con gli enti e le organizzazioni del territorio con cui già la struttura collabora, in primis il Comune di Galliate, rappresentato dal vicesindaco Flora Ugazio, e l’associazione Rione Missanghera, presente con il presidente Emanuele Zuin.
Aperta nel 2008, attualmente la comunità ospita 10 disabili gravi ultratrentenni, mentre altri 14 frequentano i laboratori durante il giorno (full-time o part-time). Ci sono attività mirate, come motricità e riabilitazione, ma per la maggior parte del tempo si vive «come in una grande famiglia» la descrive Monica Papurello, coordinatrice della struttura e del progetto. Un clima familiare testimoniato da chi opera al suo interno. «Non c’è paragone rispetto alle mie esperienze passate - racconta l’infermiera professionale Claudia Palliari - Il distacco di un ospedale qui è sostituito da vicinanza e complicità». «Hanno una gestualità e slanci d’affetto che appagano» aggiunge Mirella Menzano, operatrice socio-sanitaria. Certo non è semplice entrare subito in sintonia con un disabile grave. «All’inizio è stato uno choc - non lo nega Alessandro Salvatori, da 3 anni volontario - Ma grazie agli educatori ho imparato a comunicare con loro e ora li passo a trovare come faccio con gli amici veri». «24 persone, 24 mondi diversi, 24 lingue diverse. Ma sono loro stessi a svelarsi» è l’immagine usata da Antonio Cutri, educatore. «Non c’è dubbio: alla fine ricevi più di quello che dai» conclude Marco Bignoli, volontario da quattro anni.
Oltre a reclutare nuovi volontari, il progetto “I valori della disabilità” prevede l’apertura di tre nuovi laboratori, in cui i ragazzi saranno inseriti a seconda di competenza e grado di disabilità: uno di musicoterapia, uno di danzaterapia e uno di realizzazione di un giornalino bimestrale il cui primo numero è già uscito. Infine, il progetto prevede incontri per i genitori di disabili con la psicologa Luz Cardenas per approfondire soprattutto le tematiche del “dopo di noi”. In effetti, la struttura di Villa Varzi è nata proprio su stimolo di alcuni genitori. «Nonostante non sia stato semplice separarmi da mia figlia, ho capito che solo in questo modo poteva allargare i suoi orizzonti» testimonia Margherita Broglio. «Mi sento sicuro ad appoggiarmi a questa struttura» aggiunge Claudio Minelli, fratello di un’ospite.
A sostenere economicamente il progetto è la Fondazione Comunità del Novarese che ha garantito la copertura del 50% dei costi con un contributo di 9.000 euro assoggettato al meccanismo della “sfida”. Come ha spiegato il direttore della Fondazione Gianluca Vacchini: «Il contributo sarà interamente erogato se saranno raccolte donazioni di cittadini a favore del progetto per un importo complessivo pari almeno al 10%». Sono ammesse donazioni di qualsiasi importo che devono pervenire con bonifico bancario (Iban IT63T0760110100000018205146) o bollettino postale (conto corrente postale 18205146) intestati alla Fondazione Comunità del Novarese sempre indicando la causale “I valori della disabilità”.
l.pa.
GALLIATE - Volontari cercansi per il progetto “I valori della disabilità” che da quest’anno coinvolge gli ospiti di Villa Varzi a Galliate. Una prima presentazione delle attività si è tenuta nel pomeriggio di mercoledì 25 marzo nella Biblioteca Comunale ma è ancora possibile aggregarsi al gruppo di volontari che “entreranno” nella Comunità residenziale e al Centro Diurno per persone disabili di via Ticino. «L’obiettivo del progetto è proprio aprire le porte della struttura alla cittadinanza rinsaldando i legami di comunità», ha spiegato Luca Nerini Molteni, presidente di Elios, la cooperativa che gestisce la struttura per conto del Consorzio Cisa Ovest Ticino. Il progetto si realizza in collaborazione con gli enti e le organizzazioni del territorio con cui già la struttura collabora, in primis il Comune di Galliate, rappresentato dal vicesindaco Flora Ugazio, e l’associazione Rione Missanghera, presente con il presidente Emanuele Zuin.
Aperta nel 2008, attualmente la comunità ospita 10 disabili gravi ultratrentenni, mentre altri 14 frequentano i laboratori durante il giorno (full-time o part-time). Ci sono attività mirate, come motricità e riabilitazione, ma per la maggior parte del tempo si vive «come in una grande famiglia» la descrive Monica Papurello, coordinatrice della struttura e del progetto. Un clima familiare testimoniato da chi opera al suo interno. «Non c’è paragone rispetto alle mie esperienze passate - racconta l’infermiera professionale Claudia Palliari - Il distacco di un ospedale qui è sostituito da vicinanza e complicità». «Hanno una gestualità e slanci d’affetto che appagano» aggiunge Mirella Menzano, operatrice socio-sanitaria. Certo non è semplice entrare subito in sintonia con un disabile grave. «All’inizio è stato uno choc - non lo nega Alessandro Salvatori, da 3 anni volontario - Ma grazie agli educatori ho imparato a comunicare con loro e ora li passo a trovare come faccio con gli amici veri». «24 persone, 24 mondi diversi, 24 lingue diverse. Ma sono loro stessi a svelarsi» è l’immagine usata da Antonio Cutri, educatore. «Non c’è dubbio: alla fine ricevi più di quello che dai» conclude Marco Bignoli, volontario da quattro anni.
Oltre a reclutare nuovi volontari, il progetto “I valori della disabilità” prevede l’apertura di tre nuovi laboratori, in cui i ragazzi saranno inseriti a seconda di competenza e grado di disabilità: uno di musicoterapia, uno di danzaterapia e uno di realizzazione di un giornalino bimestrale il cui primo numero è già uscito. Infine, il progetto prevede incontri per i genitori di disabili con la psicologa Luz Cardenas per approfondire soprattutto le tematiche del “dopo di noi”. In effetti, la struttura di Villa Varzi è nata proprio su stimolo di alcuni genitori. «Nonostante non sia stato semplice separarmi da mia figlia, ho capito che solo in questo modo poteva allargare i suoi orizzonti» testimonia Margherita Broglio. «Mi sento sicuro ad appoggiarmi a questa struttura» aggiunge Claudio Minelli, fratello di un’ospite.
A sostenere economicamente il progetto è la Fondazione Comunità del Novarese che ha garantito la copertura del 50% dei costi con un contributo di 9.000 euro assoggettato al meccanismo della “sfida”. Come ha spiegato il direttore della Fondazione Gianluca Vacchini: «Il contributo sarà interamente erogato se saranno raccolte donazioni di cittadini a favore del progetto per un importo complessivo pari almeno al 10%». Sono ammesse donazioni di qualsiasi importo che devono pervenire con bonifico bancario (Iban IT63T0760110100000018205146) o bollettino postale (conto corrente postale 18205146) intestati alla Fondazione Comunità del Novarese sempre indicando la causale “I valori della disabilità”.
l.pa.