Tribunale

Accoltellò il fidanzato a Borgomanero: ora è lui a processo per maltrattamenti

L'avvocato della donna sostiene la legittima difesa

Accoltellò il fidanzato a Borgomanero: ora è lui a processo per maltrattamenti
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Sono state depositate le motivazioni della sentenza di Corte d’Appello nei confronti di Sulene Fontoura De Lourdes, 36enne di origine brasiliana residente a Gallarate, cameriera in un ristorante e studentessa per diventare Oss, accusata di tentato omicidio per aver accoltellato l’allora fidanzato e convivente Mattia Zampogna, classe 1980. Il fatto a Borgomanero nel 2021.

L'avvocato sostiene la legittima difesa

Lo scorso 13 giugno i giudici di Torino le avevano inflitto 5 anni di carcere, mentre in primo grado, nell’aprile del 2022, gli anni erano 8, sentenza questa che il difensore aveva impugnato. L’avvocato Emanuela Stagni di Sondrio, che ha ottenuto la rinnovazione dell’istruttoria e una notevole riduzione di pena, ha da sempre sostenuto la legittima difesa della sua cliente. Il legale, che aveva chiesto una perizia medico-legale sui colpi inferti e contro denunciato il borgomanerese per maltrattamenti, lesioni, presunte aggressioni e minacce, ieri ha fatto sapere al nostro giornale che “quasi certamente andremo in Cassazione”.

Nel frattempo, però, è stato calendarizzato per mercoledì 22 novembre, presso il tribunale di Novara, il processo per maltrattamenti che vedrà comparire a giudizio come imputato Zampogna. Il “quasi omicidio” era avvenuto nella tarda serata del 18 aprile 2021 tra le mura dell’appartamento di Zampogna in una palazzina di via Sant’Antonio a Borgomanero e, più precisamente, nel locale cucina.

Quella domenica al culmine di un violento litigio – l’ennesimo a quanto sembra dalle testimonianze agli atti – e forse complicato dall’assunzione di alcolici, la vicenda si era chiusa con delle lesioni per Fontoura e una coltellata per Zampogna. Questa, almeno, la ricostruzione ad opera degli inquirenti. Il quarantatreenne era finito al Pronto soccorso e successivamente era stato trasportato in ambulanza all’ospedale Maggiore di Novara. Aveva la lama ancora conficcata nel petto, perché il manico si era rotto. A chiamare il 118 era stata la donna la quale, nonostante il compagno le avesse distrutto il telefono, aveva immediatamente chiesto aiuto ai vicini.

I medici erano fortunatamente riusciti a salvare Zampogna, dopo che per due volte il suo cuore si era fermato. All’indomani del fatto di sangue la procura novarese aveva aperto un fascicolo, affidando l’inchiesta alla pm Silvia Baglivo. Zampogna, parte civile nel procedimento con l’avvocato Daniela Fontaneto, ha ottenuto una provvisionale di 10 mila euro, i danni saranno quantificati in sede civile. All’epoca Stagni aveva commentato così: «Tenendo conto che si partiva da una base di 14 anni e che in primo grado alla mia cliente ne erano stati inflitti 8, mi ritengo soddisfatta. E’ raro ottenere rinnovazione dell’istruttoria e una pena così bassa». Sulene Fontoura De Lourdes è attualmente detenuta nel carcere di Como.

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