Accusati di una tentata estorsione ai danni di un imprenditore

Accusati di una tentata estorsione ai danni di un imprenditore
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NOVARA, E’ stato rinviato al 24 gennaio, martedì mattina in Tribunale a Novara, al processo per una presunta tentata estorsione che vede alla sbarra alcuni personaggi già coinvolti nell’omicidio di Ettore Marcoli, imprenditore di 35 anni ucciso il 20 gennaio 2010 nella sua cava di Romentino. A essere sul banco degli imputati, Francesco Gurgone (nel delitto ritenuto il mandante), Vincenzo Fagone (il ‘palo’), Tancredi Brezzi (l’armiere) e Alessandro Cavalieri, il super testimone che, con le sue dichiarazioni, portò, con le indagini, a far luce sul delitto.Uno degli imputati, Fagone, attualmente detenuto nel carcere di Volterra, vuole intervenire e sottoporsi a esame. Così è stato deciso il rinvio per la sua escussione, a gennaio dunque, in videoconferenza, collegato direttamente in video col Tribunale novarese. Al centro del processo, un tentativo di estorsione nei confronti di un imprenditore del settore trasporti. Per l’accusa i quattro sarebbero stati interessati a un piazzale dove operava la società di quest’ultimo e avrebbero messo in atto una serie di azioni intimidatorie, per ottenerne l’utilizzo. mo.c.
Per saperne di più leggi il Corriere di Novara in edicola giovedì 15 settembre

NOVARA, E’ stato rinviato al 24 gennaio, martedì mattina in Tribunale a Novara, al processo per una presunta tentata estorsione che vede alla sbarra alcuni personaggi già coinvolti nell’omicidio di Ettore Marcoli, imprenditore di 35 anni ucciso il 20 gennaio 2010 nella sua cava di Romentino. A essere sul banco degli imputati, Francesco Gurgone (nel delitto ritenuto il mandante), Vincenzo Fagone (il ‘palo’), Tancredi Brezzi (l’armiere) e Alessandro Cavalieri, il super testimone che, con le sue dichiarazioni, portò, con le indagini, a far luce sul delitto.Uno degli imputati, Fagone, attualmente detenuto nel carcere di Volterra, vuole intervenire e sottoporsi a esame. Così è stato deciso il rinvio per la sua escussione, a gennaio dunque, in videoconferenza, collegato direttamente in video col Tribunale novarese. Al centro del processo, un tentativo di estorsione nei confronti di un imprenditore del settore trasporti. Per l’accusa i quattro sarebbero stati interessati a un piazzale dove operava la società di quest’ultimo e avrebbero messo in atto una serie di azioni intimidatorie, per ottenerne l’utilizzo. 

mo.c.
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